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AltroStile • Gesti scaramantici e pensiero magico
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Gesti scaramantici e pensiero magico

Molto utilizzati alla fine anno, i gesti scaramantici sono studiati dalla psicologia
AltroStile • Gesti scaramantici e pensiero magico
Gesti Scaramantici

Rituali, gesti scaramantici e superstizione.

Gesti scaramantici

I gesti scaramantici sono presenti da sempre, non solo nel periodo delle festività natalizie e del Capodanno, sicuramente uno dei momenti dell’anno più densi di rituali.

Ma servono davvero, per esempio, per avere un nuovo anno fortunato? Leggende celtiche considerano il vischio simbolo di prosperità per gli amanti, mentre le lenticchie richiamano la forma delle monete di cui ci si augura di riempire il portafogli. Il rosso, invece, rappresenta il rinnovamento della vita che scorre.

Superstizione

Un gesto scaramantico è un’azione o un comportamento che si crede possa influenzare il corso degli eventi in modo positivo o negativo, anche se non esiste alcuna evidenza razionale che supporti tale credenza. Questi gesti possono essere eseguiti in diverse situazioni, ad esempio durante gli eventi sportivi, in situazioni di stress, durante la preparazione per un esame o un colloquio di lavoro, o in qualsiasi altro momento in cui la persona si sente ansiosa o incerta riguardo a un evento futuro.

Esempi comuni di gesti scaramantici includono toccare legno per evitare la sfortuna, lanciare sale sopra la spalla per allontanare il malocchio, evitare di camminare sotto una scala, indossare abiti specifici o gioielli durante un evento importante, ripetere frasi o parole specifiche per evitare un evento sfortunato, e così via.

Anche se questi gesti scaramantici non hanno alcuna base razionale, molte persone li usano comunque come modo per sentirsi più sicure e controllare la loro ansia e incertezza riguardo al futuro.

La psicologia della superstizione

Ma quanto val la pena “stare al gioco” e credere (o far finta di credere) ai riti portafortuna? La psicologia della superstizione ha studiato le motivazioni che inducono gli esseri umani ad aderire a gesti scaramantici o rituali portafortuna. Alla base di questo fenomeno risiede una modalità di pensare e interpretare gli eventi che tutti conosciamo fin da bambini: si tratta del pensiero magico.

I bambini sono portati a ritenersi onnipotenti, a considerare ogni gesto altrui come riferito a sé stessi e a ritenere equivalenti fantasia e realtà, intenzione e azione. Anche se crescendo questa modalità magica di pensiero viene soppiantata da altre più razionali e complesse, essa rimane a far parte del nostro arsenale cognitivo ed è il motore del ricorso alla superstizione.

In fondo, quando ci piace credere che le lenticchie ci porteranno denaro, stiamo un po’ giocando, ci stiamo concedendo la possibilità di far finta che gli eventi della vita possano essere controllati e direzionati da noi tramite semplici atti del pensiero e che se noi lo vogliamo tutto andrà bene.

Celebrare il nuovo anno è qualcosa che risale a rituali antichissimi con cui le culture umane che ci hanno preceduto si propiziavano, durante i mesi invernali, il rinnovamento della natura e il ritorno della bella stagione e con essa dei frutti della terra.

Si tratta di lasciare che la nostra mente si accosti a questa dimensione sovrapersonale che celebra e propizia un rinnovamento, non tanto della terra quanto della psiche in un momento dell’anno in cui più che in altre stagioni è favorita l’introversione e l’introspezione in sé stessi verso le sensazioni e le percezioni di ciò che c’è in potenza ma ancora non si vede.

Non facciamoci dominare dalla scaramanzia

I rituali di buon augurio che osserviamo ogni fine dell’anno possono diventare dei segnapassi, dei piccoli simboli esteriori dei germogli che ci auguriamo per il nostro rinnovamento interiore. I rituali servono anche a rendere l’ambiente fisico fuori da noi consonante e in armonia con i nostri moti interiori. Più questi movimenti psichici sono impalpabili, indefiniti, ancora oscuri e più, per esteriorizzarli e accompagnarli, dobbiamo far ricorso al simbolo, all’immagine.

In definitiva, l’importante è non farsi dominare dalla superstizione, ma utilizzarli come supporto alla propria introspezione e cura di sé. I gesti scaramantici possono diventare dei segnali esteriori dei cambiamenti che si desidera per sé stessi e per la propria vita, ma devono essere utilizzati con moderazione e senza eccedere nella concretezza del loro significato.

Rituali come la scelta dell’abbigliamento o il consumo di determinati alimenti possono essere divertenti e creare un’atmosfera positiva, ma non devono diventare ossessivi e condizionare il proprio benessere mentale.

In sintesi, i gesti scaramantici possono essere utilizzati come strumenti per favorire l’apertura alla speranza e alla crescita personale, ma non devono diventare il centro della propria vita. Celebrare il nuovo anno e propiziarsi un anno fortunato può essere fatto anche senza il ricorso a questi rituali, con la consapevolezza che il futuro dipende principalmente dalle proprie scelte e azioni, e che la fortuna può essere solo un piacevole e benvenuto compagno di viaggio.

AltroStile • Gesti scaramantici e pensiero magico
Articolo a cura di:

Patrizia Landini

Giornalista di Salute e Benessere

La nostra TV che da sempre è la nostra finestra sul mondo della crescita evolutistica dell’umanità.
Dal 2011 Partner Ufficiale di YouTube, seguirà costantemente il nostro lavoro di divulgazione e supporto delle buone pratiche