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Scopri il Flatiron Building, il grattacielo che sembra un ferro da stiro

Flatiron Building: l’icona di New York che tutti conoscono, e che presto sarà ristrutturato!
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Sommario
Flatiron Building: storia e curiosità
Lo chiamano “Ferro da stiro” per la sua somiglianza al conosciuto attrezzo.
Mi riferisco a questo edificio a base triangolare alto ben 87 metri: il famoso Flatiron Building a New York, giustamente considerato uno dei simboli della Grande Mela, posizionato alle spalle del più famoso distretto finanziario del mondo, Wall Street.
Il Flatiron Building, uno degli edifici più iconici e simbolici di New York City, si trova al 175 di Fifth Avenue, dove si incrociano Broadway e la 22esima e 23esima strada, nel quartiere che oggi prende il nome proprio da questo storico palazzo, il Flatiron District. Con i suoi 87 metri di altezza e una forma triangolare unica, questo grattacielo è stato un capolavoro architettonico e ingegneristico sin dalla sua costruzione nel 1902.
Infatti, nei primi anni del ‘900, il “Flatiron Building” era considerato uno dei grattacieli più tecnologici e innovativi di New York grazie alla sua struttura in acciaio.
Come è nato il Flatiron Building
Progettato dall’architetto Daniel Burnham, originario di Chicago, il Flatiron Building si distingue per la sua forma particolare che ricorda un ferro da stiro, da cui deriva il soprannome. Nato come Fuller Building, era stato concepito come sede della Fuller Company, società di costruzioni che acquistò il lotto triangolare nel 1901.
La scelta della forma triangolare fu dettata dalla conformazione stessa del lotto, delimitato da Fifth Avenue, Broadway e East 22nd Street. L’audace connubio tra la struttura compatta e l’innovativo design, impreziosito da decorazioni in terracotta, rende questo edificio un capolavoro sorprendente sia oggi sia agli albori del Novecento.
Nel 1857, Amos Eno acquistò per 30.000 dollari il terreno dove oggi si trova il Flatiron District. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1899, la proprietà passò di mano più volte prima che la Cumberland Realty Company se l’aggiudicasse per 2 milioni di dollari. Questa società era di proprietà di Henry S. Black, che era anche l’amministratore delegato della Fuller Company, un’azienda specializzata nella costruzione di grattacieli.
Black si rivolse, appunto, all’architetto di Chicago, Daniel Burnham, con il compito di progettare un grattacielo per uffici. L’intenzione era di dedicare l’edificio alla memoria di George A. Fuller, il fondatore della Fuller Company, deceduto pochi anni prima. Sebbene il nome ufficiale previsto fosse Fuller Building, i newyorkesi iniziarono quasi subito a chiamarlo Flatiron Building, notando la sua somiglianza con un “flatiron”, ovvero un ferro da stiro. Questo soprannome ha prevalso, e oggi sia l’edificio sia l’intero quartiere circostante sono noti con questo nome.
L’architetto Burnham decise di sfruttare al meglio la conformazione del lotto creando, in perfetto stile Beaux-Arts, un progetto geniale di edificio a forma triangolare la cui punta misurava solo 2 metri ma che si innalzava fino a 87 metri per un totale di 22 piani.
Con la sua innovativa struttura in acciaio, l’edificio si affermò come uno dei grattacieli più all’avanguardia di New York. Ciononostante, all’epoca, in molti lo criticarono, temendo che la sua forma non avrebbe resistito ai forti venti della zona e che sarebbe crollato.
La struttura
All’epoca della sua costruzione, il Flatiron era tra i grattacieli più alti della città e uno dei primi a utilizzare una struttura in acciaio, una tecnica innovativa all’epoca che permise di superare i limiti delle costruzioni in muratura e di sostenere il palazzo anche contro i forti venti tipici della zona, superando lo scetticismo iniziale di molti.
Gli ingegneri strutturali Purdy e Henderson progettano il telaio in acciaio per resistere a forze del vento quattro volte superiori a quelle normalmente previste, assicurando così una stabilità eccezionale. Il rivestimento esterno è una raffinata combinazione di pietra calcarea sulla base e terracotta smaltata sui piani superiori, che richiama la struttura di una colonna classica suddivisa in base, fusto e capitello.
Curiosità sul Flatiron Building
L’edificio da subito catturò l’immaginazione della città: divenne soggetto di fotografie, dipinti e cartoline, affermandosi come simbolo del progresso e dell’ambizione di New York. Nonostante alcune iniziali critiche, con giornali che definirono il design “una strana fetta di torta” o persino un “mostro”, il Flatiron Building si inserì rapidamente nel cuore della città e della cultura visiva americana.
Ubicato proprio di fronte al Madison Square Park, il Flatiron si trova in un’area che all’inizio del XX secolo era un ricco distretto commerciale e di intrattenimento, noto come Ladies’ Mile Historic District, un quartiere frequentato dall’élite cittadina. La sua posizione strategica più a nord del distretto finanziario di Wall Street, lo rende un ponte simbolico tra la tradizione economica e l’espansione urbana.
Il Flatiron sul Grande Schermo: un’icona di New York al Cinema
Il Flatiron Building di New York è apparso in diversi film e serie TV, diventando una vera icona del panorama cinematografico grazie alla sua forma unica e riconoscibile. Ecco una lista dei principali film in cui è presente:
- La trilogia di Spider-Man (2002, 2004, 2007): il Flatiron è stato utilizzato come la sede del celebre giornale “Daily Bugle” dove lavora Peter Parker.
- Armageddon (1998): il grattacielo appare in alcune scene ambientate a New York.
- Godzilla (1998): il Flatiron Building è protagonista di una drammatica scena di inseguimento con il mostro.
- Hitch (2005): l’edificio è mostrato in varie sequenze che mettono in risalto l’architettura iconica di New York.
- New York Minute (2004): il palazzo fa parte del paesaggio vibrante di Manhattan nel film.
- As Good as It Gets (1997): diverse scene mostrano il Flatiron Building come parte dello sfondo urbano.
- The Usual Suspects (1995): l’edificio è tra le location del film.
- Bell Book and Candle, Brown Sugar, e The Day the Earth Stood Still (2008) lo includono tra le location.
Inoltre, è apparso in serie TV come Friends, Veronica’s Closet, Spin City, e anche programmi come The Late Show with David Letterman.
Il Flatiron è quindi uno dei simboli architettonici più amati e riconoscibili, spesso scelto dai registi per rappresentare l’essenza di New York City sul grande e piccolo schermo.
I molti passaggi di proprietà
Nel corso degli anni, l’edificio ha subito diversi passaggi di proprietà e varie ristrutturazioni, rimanendo comunque fedele al suo spirito originale. Negli ultimi anni, dopo un periodo di incertezza seguito a un’asta fallita nel 2023, il Flatiron è stato rilevato dalla Brodsky Organization insieme al gruppo italiano Sorgente con un investimento di 161,5 milioni di dollari per la sua rigenerazione.
I piani più recenti, con lavori iniziati in modo ufficiale nel 2025 e conclusione prevista entro il 2026, prevedono la trasformazione dell’edificio da uffici a residenze di lusso, senza demolizioni o ampliamenti, ma con un restauro attento e rispettoso del valore storico, mantenendo la facciata e la struttura iconica invariati.
L’area del Flatiron District
Agli albori del Novecento, l’area a nord della 14esima strada era vista come una zona malfamata e fatiscente, un forte contrasto con l’odierno Flatiron District. Oggi, questo quartiere è tra i più dinamici di Manhattan, un vivace mix di parchi, piazze e una vasta offerta culinaria.
Una passeggiata tra Union Square Park e Madison Square Park, lungo la Fifth Avenue e Broadway, offre un’atmosfera sorprendentemente calma, nonostante il ritmo frenetico di New York. È in questo contesto che si può godere di una prospettiva privilegiata sul Flatiron Building.
Dal lato della 23esima Strada a Madison Square Park, si può ammirare l’iconico edificio in tutto il suo splendore, scattando foto perfette mentre si ascoltano le esibizioni degli artisti di strada.
La zona è un paradiso per i buongustai, con un’ampia scelta di ristoranti che propongono cucine da tutto il mondo: dal sapore italiano a quello indiano, dal piccante messicano all’esotico asiatico. A completare l’esperienza, proprio di fronte al Flatiron, sulla 23esima, si trova il negozio della Lego, una tappa imperdibile per gli appassionati.
La ristrutturazione
I progetti futuri di riqualificazione del celebre Flatiron Building di New York prevedono una trasformazione significativa dell’edificio, che sta già prendendo forma con lavori di restauro e ristrutturazione, con una previsione di completamento e operatività entro il 2026.
Il progetto, guidato dalla Brodsky Organization in partnership con il gruppo italiano Sorgente e GFP Real Estate, prevede la creazione di 38 appartamenti di alta gamma, progettati dallo Studio Sofield, che manterranno la struttura esterna icona della città senza nessuna espansione o demolizione, ma con interventi interni mirati a rigenerare gli spazi e a creare abitazioni moderne e raffinate.
Il piano terra rimarrà dedicato a spazi commerciali con due unità già previste, mentre i piani superiori saranno convertiti completamente in abitazioni.
L’intervento di restauro è molto attento alla conservazione degli elementi storici e architettonici: la facciata in pietra calcarea e terracotta è oggetto di un meticoloso recupero, con oltre 1.000 finestre sostituite e molte parti in terracotta rifatte a mano per rispettare lo stile originale Beaux-Arts.
La cornice dell’edificio è stata anch’essa restaurata nei dettagli.
Un aspetto innovativo del progetto è l’installazione, per la prima volta nella storia del palazzo, di un sistema di illuminazione LED esterno, che metterà in risalto la struttura durante le ore notturne, enfatizzando gli elementi architettonici e donando una nuova vita luminosa all’edificio.
Gli aggiornamenti includono anche miglioramenti negli spazi comuni, come il rifacimento della hall, nuovi ascensori, e rinnovamenti alle vetrine commerciali al piano terra. L’amministrazione cittadina, attraverso la Landmarks Preservation Commission, ha approvato le modifiche, assicurando che la modifica non comprometta l’integrità del monumento storico.
Questa riqualificazione del Flatiron Building rappresenta non solo un restauro fisico ma un vero rilancio funzionale e simbolico: da storico grattacielo a simbolo abitativo di lusso nel cuore di Manhattan, cerniera tra passato e futuro nel contesto urbano di New York.
I punti chiave dei progetti futuri:
• Conversione da uffici a 38 appartamenti di lusso (con possibilità iniziale prevista fino a 60 unità).
• Restauro completo della facciata in pietra e terracotta con sostituzione delle finestre e restauro cornice.
• Nessuna demolizione o ampliamento dell’edificio storico.
• Prima illuminazione notturna esterna nella storia dell’edificio tramite LED.
• Mantenimento del piano terra per uso commerciale.
• Interni progettati da Studio Sofield con design che unisce tradizione e contemporaneità.
• Investimento complessivo di circa 161,5 milioni di dollari.
• Completamento atteso entro il 2026-2027 circa.
Questi interventi confermano l’importanza del Flatiron come uno dei più prestigiosi e amati simboli architettonici di New York, nonché un esempio eccellente di riuso adattivo di un landmark storico in ambito urbano contemporaneo
La ristrutturazione renderà il Flatiron Building non solo un elegante complesso residenziale, ma anche un’icona urbana rinnovata e più visibile, con una cura particolare alla conservazione storica e all’eleganza contemporanea. Investitori preparatevi!
Articolo a cura di Sergio Alberti – Consulente immobiliare, Formatore, Mentore –
per Altrostile.net sergioalberti.com
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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