Accesso a Internet come diritto umano fondamentale: un passo avanti per ridurre le disuguaglianze.
Sommario
Internet essenziale nelle nostre vite
Utilizzare Internet è diventato una parte essenziale della vita quotidiana per molte persone in tutto il mondo. Purtroppo, non tutti hanno la possibilità di connettersi alla rete, il che porta a un divario digitale tra coloro che possono usufruire dei vantaggi offerti dall’accesso a Internet e coloro che ne sono esclusi. Merten Reglitz, eticista dell’Università di Birmingham, sostiene che poter accedere a Internet dovrebbe essere riconosciuto come un diritto umano fondamentale per evitare di aggravare ulteriormente le disuguaglianze esistenti.
Il problema delle disuguaglianze digitali
La mancanza di accesso a Internet può avere un impatto significativo sulla vita delle persone, limitando le opportunità di istruzione, lavoro, accesso alle informazioni e alla partecipazione civica. Le disuguaglianze digitali possono anche contribuire ad aggravare altre forme di divario, come quelle legate al reddito, al genere e all’istruzione.
Le barriere all’accesso possono essere molteplici, tra cui la mancanza di infrastrutture, il costo delle connessioni e dei dispositivi elettronici, e le competenze digitali insufficienti. Per affrontare queste sfide, è necessario un approccio globale che coinvolga governi, organizzazioni internazionali, aziende e società civile.
L’importanza di riconoscere l’accesso a Internet come diritto umano
Riconoscere il fatto che poter utilizzare Internet sia un diritto umano fondamentale, avrebbe diverse implicazioni positive:
- Priorità politica: se il poter accedere a Internet fosse considerato un diritto umano, i governi e le organizzazioni internazionali sarebbero più inclini a dedicare risorse e attenzione al problema delle disuguaglianze digitali. Inoltre, i diritti umani sono universali e indivisibili, il che significa che dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dal loro reddito, genere, età o posizione geografica.
- Responsabilità: riconoscere l’accesso come diritto umano significherebbe che i governi e le aziende avrebbero la responsabilità legale e morale di garantire che tutti abbiano la possibilità di connettersi alla rete. Ciò potrebbe includere la promozione di infrastrutture di connettività accessibili e l’adozione di politiche che facilitino l’accesso a dispositivi e servizi a prezzi accessibili.
- Empowerment: garantire l’accesso come diritto umano potrebbe aiutare a ridurre le barriere all’istruzione, al lavoro e alla partecipazione civica, consentendo alle persone di acquisire nuove competenze, trovare opportunità di lavoro e partecipare attivamente alla vita politica e sociale.
Strategie
Per garantire che l’accesso a Internet sia riconosciuto come diritto umano e per ridurre le disuguaglianze digitali, sono necessarie diverse strategie:
- Investimenti in infrastrutture: i governi dovrebbero investire nella creazione e nel miglioramento delle infrastrutture di connessione a Internet, in particolare nelle aree rurali e remote, dove l’accesso è spesso limitato. Ciò potrebbe includere il sostegno allo sviluppo di tecnologie innovative, come i satelliti a bassa orbita e le reti 5G.
- Accessibilità economica: è fondamentale garantire che l’accesso sia economicamente possibile per tutti. I governi e le aziende potrebbero lavorare insieme per sviluppare politiche che riducano i costi di connessione e dei dispositivi elettronici, come la riduzione delle tasse e la promozione di programmi di sussidio per le fasce più svantaggiate della popolazione.
- Educazione e formazione digitale: è importante promuovere l’alfabetizzazione digitale e le competenze informatiche. Ciò potrebbe includere l’integrazione dell’educazione digitale nei programmi scolastici e la promozione di corsi di formazione per adulti.
- Protezione della privacy e sicurezza online: riconoscere l’accesso a Internet come diritto umano implica anche garantire che la privacy e la sicurezza delle persone online siano protette. Si deve lavorare per creare politiche e regolamentazioni che proteggano i dati personali e promuovano la sicurezza informatica.
- Collaborazione internazionale: la promozione dell’accesso a Internet come diritto umano richiede la cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali, aziende e società civile. Attraverso la collaborazione e il sostegno reciproco, è possibile sviluppare strategie efficaci per ridurre le disuguaglianze digitali e garantire che tutti abbiano la possibilità di connettersi alla rete.
L’accesso in dati
Nel 2022 i dati sull’accesso a Internet della popolazione mondiale erano questi:
- Circa il 59,5% della popolazione mondiale (4,66 miliardi di persone) ha accesso a Internet.
- L’accesso a Internet varia notevolmente tra le diverse regioni del mondo. Nei paesi sviluppati, la percentuale di persone con accesso a Internet è molto più alta rispetto ai paesi in via di sviluppo.
Ecco una panoramica dell’accesso a Internet per regione:
- America del Nord: l’89% della popolazione ha accesso a Internet.
- Europa: circa l’86% della popolazione ha accesso a Internet.
- Australia e Oceania: circa il 68% della popolazione ha accesso a Internet.
- America Latina e Caraibi: circa il 66% della popolazione ha accesso a Internet.
- Medio Oriente: circa il 65% della popolazione ha accesso a Internet.
- Asia: circa il 53% della popolazione ha accesso a Internet, con una grande variabilità tra i paesi asiatici, dove alcuni paesi hanno un’alta penetrazione di Internet, mentre altri ne hanno una bassa.
- Africa: solo circa il 28% della popolazione ha accesso a Internet, con una grande differenza tra i paesi africani e all’interno delle diverse aree geografiche dei singoli paesi.
Questi dati offrono una panoramica generale dell’accesso a Internet della popolazione mondiale e delle differenze regionali. Per ottenere dati sempre aggiornati, si consiglia di consultare fonti attendibili come l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) o il World Bank.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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