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Natale nella Natura: 5 mete per fuggire dal caos (e rigenerarsi)
Natale nella Natura; stanchi delle solite luminarie da centro commerciale, della frenesia dei regali all’ultimo minuto e delle piazze dove non si riesce a camminare? O forse senti solo il bisogno fisico di silenzio?
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Sommario
Natale nella Natura
Il Natale non deve per forza essere sinonimo di folla. Esiste un’alternativa che sta guadagnando sempre più terreno: il Natale “Bio” e Slow. Il comportamento dei viaggiatori cambia: non cerchiamo più solo “cose da vedere”, ma “stati d’animo da provare”. E non c’è niente come la natura invernale per resettare i livelli di dopamina intossicati dallo stress di fine anno. Ecco dove andare per ritrovare lo spirito natalizio più autentico.
Le 5 Mete per il Natale Green (Salva la lista)
Se cerchi ispirazione rapida per una fuga (anche last-minute), ecco le destinazioni dove la natura è protagonista assoluta:

- Parco Nazionale del Gran Paradiso (Valle d’Aosta): per chi cerca la neve vera, il silenzio e le ciaspolate senza gli impianti di risalita affollati.

- Lubiana e il Lago di Bled (Slovenia): la capitale verde d’Europa offre mercatini sostenibili e natura fiabesca a due passi dall’Italia.

- Etna Nord (Sicilia): trekking sul vulcano innevato vista mare. Un contrasto unico al mondo per un Natale fuori dagli schemi.
- Foreste Casentinesi (Toscana/Romagna): il turismo spirituale e il “foliage” tardivo in uno dei boschi più antichi d’Europa.
- Lapponia Svedese (Abisko): per i puristi del freddo e dell’Aurora Boreale, lontano dal turismo di massa della “casa di Babbo Natale” finlandese.
Perché scegliere il Gran Paradiso invece delle solite piste?
Se ami la neve ma non la mondanità di Cortina o Courmayeur, il Parco del Gran Paradiso (versante valdostano o piemontese) è il rifugio perfetto.
Qui il focus è lo sci di fondo e le ciaspole. È la patria del bioturismo alpino: potrai avvistare stambecchi e camosci nel loro habitat invernale.
Cosa fare: una notte a Cogne o in Val di Rhêmes. L’attività imperdibile è l’escursione guidata al tramonto per ascoltare il silenzio della foresta.
Slovenia: è davvero la meta eco-friendly più vicina?
Sì. La Slovenia ha investito tutto sul turismo verde prima che diventasse una moda. A Natale, Lubiana è magica ma non soffocante.
A soli 40 minuti dalla capitale trovi il Lago di Bled e il meno turistico Lago di Bohinj.
Cosa fare: camminare intorno al lago ghiacciato e visitare i mercatini locali che vendono solo artigianato vero. È la meta ideale per chi vuole l’atmosfera natalizia classica, ma in versione “detox”.
[Leggi anche: Bioturismo: 6 mosse a basso impatto]
Natale sul vulcano: perché scegliere l’Etna?
L’idea di sciare o camminare sulla neve guardando il Mar Ionio crea un cortocircuito sensoriale meraviglioso.
Il versante Etna Nord (Piano Provenzana) è meno turistico e più selvaggio. Qui il Natale ha il sapore della pietra lavica e dei boschi di betulle.
Cosa fare: un trekking sui crateri spenti o, se c’è neve, una ciaspolata tra i pini loricati. E dopo il freddo, il recupero calorico con la cucina siciliana invernale è un’esperienza a sé stante.
Foreste Casentinesi: dove trovare la spiritualità laica?
Se il tuo obiettivo è staccare la spina dal digitale, le Foreste Casentinesi (tra Firenze e Arezzo) sono il luogo del silenzio per eccellenza.
Qui si trovano l’Eremo di Camaldoli e il Santuario della Verna (dove San Francesco ricevette le stigmate).
Cosa fare: non serve essere credenti per apprezzare il “Forest Bathing” (bagno di foresta). Camminare tra faggi secolari e soggiornare in una foresteria monastica o in un agriturismo bio è il regalo migliore che puoi fare al tuo sistema nervoso.
Lapponia Svedese: vale il viaggio e il freddo?

Se hai un budget più alto e vuoi l’esperienza artica “reale”, evita Rovaniemi (troppo commerciale) e punta ad Abisko in Svezia.
È uno dei luoghi migliori al mondo per vedere l’Aurora Boreale grazie al suo microclima secco.
Cosa fare: qui il bioturismo è estremo. Slitta trainata dai cani (rispettando gli animali), sauna tradizionale e notti in attesa delle luci del nord. È un viaggio che ti cambia la percezione del freddo e della luce.
L’effetto “Biofilia Invernale”

Spesso pensiamo che per “ricaricarsi” serva il caldo dei tropici. In realtà, studi sulla Biofilia suggeriscono che l’esposizione al freddo naturale e alla luce bianca della neve stimola la produzione di noradrenalina e dopamina in modo più efficace del relax passivo in spiaggia.
Il freddo “sveglia” il corpo, il silenzio della natura invernale “pulisce” la mente. Scegliere una meta fredda e naturale per Natale non è masochismo, è bio-hacking per il cervello.
Come organizzarsi (anche all’ultimo minuto)?
Il bello del bioturismo è che spesso non richiede le prenotazioni anticipate dei grandi resort di lusso.
Agriturismi, B&B nei borghi e piccoli hotel a conduzione familiare hanno spesso disponibilità anche a dicembre inoltrato, perché sono fuori dai circuiti dei grandi tour operator.
Il consiglio della Redazione: non cercare l’hotel con la spa più grande, cerca quello più vicino all’inizio del sentiero.
Perché investire in un Natale nella natura?
I regali materiali si dimenticano entro Santo Stefano. L’esperienza di camminare in un bosco innevato mentre il mondo altrove corre impazzito, invece, diventa una riserva di calma a cui attingere per tutto l’anno nuovo.
Quest’anno, metti sotto l’albero un biglietto aereo o una prenotazione per un posto dove il telefono non prende.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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