Il ritorno dei jeans a vita bassa (forse)
La vita bassa: una tendenza controversa tra passato e presente
La moda ha corsi e ricorsi storici: torneranno i jeans a vita bassa?
Tornano i controversi jeans a vita bassa.
Sommario
Un timido ritorno
Secondo un articolo del Guardian, i jeans a vita bassa stanno facendo un timido ritorno nella moda femminile, ma anche la cultura della moda sembra essere tornata ai tempi passati.
La vita bassa, infatti, è stata descritta come “distintiva di un’epoca” e celebrata come “debosciata”, ma anche criticata per essere un look complicato e controverso. La tendenza sembra indicare la fine del “French tuck”, in cui si spinge un pezzetto di tessuto dietro il bottone di chiusura anteriore dei pantaloni, e segna l’apertura di una nuova fase, in cui stanno ritornando body, ma anche l’uso di abiti scollati e cinturini arrotolati per mostrare la biancheria intima.
Dagli anni 2000
I jeans a vita bassa? “Erano per la vita notturna degli anni 2000 come i perizomi dei gladiatori nell’antica Roma”, sentenzia il Guardian. Tuttavia, il loro ritorno potrebbe essere visto come una sfida per le donne coraggiose, poiché la moda dei pantaloni a vita alta ha rappresentato un momento di liberazione dai canoni imposti dalla cultura della bellezza e dalla pressione sui corpi femminili. Nonostante ciò, alcuni marchi hanno reso i pantaloni a vita bassa chic e indossabili anche sopra un top leggero.
Ma a parte i jeans, tutto sembra ispirarsi alla “vita bassa”. A Capodanno la cantante Dua Lipa ha indossato un vestito “così scollato sulla schiena da lasciare scoperto il perizoma”. Non basta: l’attrice statunitense Julia Fox ha pubblicato un video tutorial su Instagram che mostra come trasformare un paio di jeans in un look da sera tagliandoli per indossarli come un reggiseno a fascia in denim.
La moda si muove tra passato e presente
Insomma, la moda sembra oscillare tra passato e presente, tra la nostalgia per gli anni ’60 e ’70 e la voglia di sfidare i canoni imposti dalla cultura della bellezza.
Come afferma l’autrice Gabrielle Korn, nel suo libro “Everybody (Else) Is Perfect: How I Survived Hypocrisy, Beauty, Clicks and Likes”, i pantaloni a vita alta hanno rappresentato una forma di liberazione per le donne e le minoranze, ma il ritorno dei jeans a vita bassa potrebbe rappresentare una nuova sfida per la moda femminile.
In conclusione, il ritorno dei jeans a vita bassa sembra annunciare l’inizio di una nuova fase della moda, ma anche una sorta di nostalgia per un’epoca passata.
Per saperne di più
I jeans sono un capo d’abbigliamento di origine americana che si è diffuso in tutto il mondo diventando un vero e proprio simbolo della cultura popolare occidentale.
La storia dei jeans inizia nel XIX secolo, quando venivano utilizzati come abbigliamento da lavoro dagli operai delle miniere e dai cowboy. Il materiale utilizzato per la loro produzione era il denim, un tessuto di cotone resistente e durevole, di colore blu o nero.
Nel corso degli anni, sono diventati sempre più popolari anche al di fuori dei contesti lavorativi, grazie alla loro praticità e alla comodità che offrono. Negli anni ’50, i jeans sono diventati un simbolo della ribellione giovanile, associati alla cultura del rock’n’roll e alla controcultura degli artisti Beat.
Negli anni ’60, sono diventati ancora più popolari grazie alla diffusione del movimento hippie, che li ha adottati come capo d’abbigliamento preferito, insieme alle magliette tie-dye e alle camicie di flanella, poi, negli anni ’70, si sono evoluti ulteriormente, con l’introduzione di modelli a zampa d’elefante e di pantaloni a vita bassa.
Negli anni ’80 e ’90, sono diventati un capo d’abbigliamento alla moda, con il lancio di marchi come Levi’s, Wrangler e Lee. Sono stati declinati in numerosi modelli, come i jeans skinny, i jeans a zampa d’elefante, i jeans a vita alta e i jeans strappati.
Oggi, sono ancora un capo d’abbigliamento molto amato e diffuso in tutto il mondo. Sono stati adottati anche dalla moda di alta gamma, con l’introduzione di modelli di jeans di lusso realizzati con tessuti pregiati e con finiture artigianali.
Sono anche diventati un simbolo di sostenibilità ambientale grazie alla diffusione di marchi che utilizzano tessuti biologici e processi di produzione eco-friendly per la loro realizzazione.
In sintesi, sono diventati un capo d’abbigliamento iconico della cultura popolare occidentale, passando dall’essere un indumento da lavoro all’essere un simbolo di moda e di sostenibilità ambientale.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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