Allarme ghiaccio artico: ai minimi per la prima volta
L’estensione del ghiaccio artico è al livello più basso degli ultimi 45 anni.
Scioglimento del ghiaccio stagionale sopra la media.
Sommario
Minimo storico
L’estensione del ghiaccio artico è al livello più basso degli ultimi 45 anni, raggiungendo il suo minimo stagionale di 1.788 milioni di chilometri quadrati il 21 febbraio 2023, questo secondo uno studio condotto dagli scienziati dell’Ocean-Land-Atmosphere Research (OLAR) e della State University of New York.
Dopo il minimo del 2022, le forti ondate di caldo a metà marzo hanno portato numerose anomalie calde nell’Antartide orientale e nelle aree costiere, che hanno mantenuto l’estensione del ghiaccio artico ben al di sotto degli standard per il mese di marzo.
Da ottobre, lo scioglimento stagionale dei ghiacci ha registrato un ritmo ben al di sopra del solito, che si è prolungato fino a febbraio.
La ricerca di OLAR
Questo evento è stato documentato da uno studio condotto dagli scienziati dell’OLAR, che ha valutato le osservazioni satellitari relative alla regione polare per stabilire le dinamiche che guidano la fusione del ghiaccio. Il team, guidato da Jiping Liu, ha sollevato la questione se tale cambiamento rappresenti una semplice anomalia o un primo precursore di una transizione verso un declino a lungo termine.
Olar è un’organizzazione di ricerca interdisciplinare che si dedica allo studio degli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta. Fondata nel 2002, OLAR si concentra sull’analisi delle interazioni tra gli oceani, la terra e l’atmosfera per comprendere meglio i processi che influenzano il clima globale.
Riduzione significativa
La riduzione significativa del ghiaccio artico potrebbe avere un impatto profondo sul clima e sull’ecosistema locale, influenzando la stabilità delle piattaforme di ghiaccio, la stabilità della catena alimentare e la popolazione della fauna selvatica. Inoltre, la scienza suggerisce che il riscaldamento globale di origine antropica potrebbe guidare un’inversione della tendenza positiva a lungo termine a una negativa per le serie temporali dell’estensione minima del ghiaccio marino artico.
Gli esperti spiegano che le anomalie diffuse di concentrazione negativa del ghiaccio marino negli scorsi mesi sono state influenzate da diversi driver atmosferici associati alle modalità di variabilità climatica, come la persistente oscillazione antartica positiva e la perturbazione tropicale chiamata La Nina che ha alterato la circolazione atmosferica.
Come potrebbe cambiare il clima?
È quindi fondamentale condurre ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti del cambiamento del ghiaccio marino antartico sul più ampio sistema terrestre e per sviluppare strategie di mitigazione e adattamento appropriate per proteggere l’ecosistema polare e la popolazione umana che dipende da esso.
Inoltre, la riduzione dell’estensione del ghiaccio artico può anche avere implicazioni per il commercio e la navigazione, poiché l’Antartide è una rotta di transito per navi che attraversano l’Oceano Atlantico e il Pacifico. La riduzione del ghiaccio marino artico può aumentare l’accesso alle risorse naturali e alle rotte di navigazione, ma anche aumentare i rischi per la navigazione a causa del potenziale aumento del traffico marittimo e della perdita di protezione dalle piattaforme di ghiaccio.
L’aumento del livello del mare
La riduzione del ghiaccio artico potrebbe anche avere implicazioni per il livello del mare. Se il ghiaccio continentale antartico si sciogliesse completamente, potrebbe causare un aumento del livello del mare di circa 60 metri. Sebbene il ghiaccio marino non influisca direttamente sul livello del mare, la sua riduzione può portare a un aumento della temperatura dell’acqua, che a sua volta può accelerare la fusione dei ghiacci continentali.
La riduzione dell’estensione del ghiaccio artico rappresenta una seria preoccupazione per il clima, l’ecosistema polare, la navigazione e il livello del mare. È fondamentale condurre ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti del cambiamento del ghiaccio marino antartico e sviluppare strategie adeguate per mitigare gli impatti negativi del cambiamento climatico. La comunità internazionale deve lavorare insieme per affrontare questa sfida globale e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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