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Equilibri Umani di Patrizia Landini

Ogni mercoledì alle 18:30,  in diretta con voi per parlare di
Alimentazione, Benessere, Medicina tradizionale e complementare.
In studio, Ospiti di Settore.
Direzione Tecnica e Artistica di Alessandro Castagna


I 5 pilastri nutrizionali su cui tutti gli esperti concordano

I 5 pilastri nutrizionali

I 5 pilastri nutrizionali: basta con le Guerre tra Diete. La Scienza ha Identificato i 5 Principi Universali della Longevità.

I 5 pilastri nutrizionali

AltroStile • I 5 pilastri nutrizionali su cui tutti gli esperti concordano
I 5 pilastri nutrizionali

Mentre gli influencer litigano tra carnivori e vegani, la ricerca epidemiologica di Harvard e NIH traccia una linea netta. Esiste un “codice” alimentare condiviso che prescinde dalle etichette. Ecco le regole definitive per la salute, depurate dal marketing.

Viviamo nell’era della cacofonia alimentare. Aprite i social e troverete un guru che demonizza i carboidrati in nome della chetogenica, mentre un altro, a pochi scroll di distanza, giura che la soluzione a ogni male sia una dieta esclusivamente vegetale.

Si chiamano Pegan, Whole30, Paleo, Carnivore. Ognuna promette la salvezza, ognuna contraddice l’altra. Il consumatore rimane nel mezzo, confuso, con il carrello della spesa pieno di dubbi: chi ha ragione? Chi ha torto?

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La risposta, sorprendentemente, è che hanno ragione quasi tutti, e non ha ragione nessuno. Se togliamo le etichette patinate e analizziamo i dati nudi e crudi della Harvard Medical School e dei più recenti studi del National Institutes of Health, emerge una verità inaspettata: le diete che funzionano davvero – quelle che riducono il rischio di cancro, diabete e malattie cardiache – condividono tutte lo stesso “motore” biologico.

Non serve abbracciare una tribù alimentare. Serve abbracciare la fisiologia. Abbiamo analizzato la letteratura scientifica per estrarre i 5 pilastri immutabili di una nutrizione sana, quelli che restano validi mentre le mode passano.

1. Il Primato Vegetale: Oltre il Contorno

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I 5 pilastri nutrizionali

Il primo principio su cui la comunità scientifica non ammette deroghe è la centralità dei cibi vegetali. Non si tratta di un appello etico al vegetarismo, ma di una necessità biochimica.

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I 5 pilastri nutrizionali

La scienza dietro il principio:

Frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi non sono semplici riempitivi. Sono veicoli di fitochimici (dal greco phyto, pianta), composti bioattivi come flavonoidi, carotenoidi e polifenoli. Questi elementi non forniscono calorie, ma agiscono come “interruttori” cellulari:

  • Modulazione dell’infiammazione: l’infiammazione cronica di basso grado è la madre di quasi tutte le malattie moderne. I composti vegetali agiscono spegnendo i pathway infiammatori.
  • Densità Nutrizionale vs. Densità Calorica: come illustrato dai nutrizionisti di Harvard, i vegetali offrono il massimo dei nutrienti col minimo delle calorie. Questo rapporto è l’arma più potente contro l’obesità.
  • Il Microbiota come “Secondo Cervello”: studi pubblicati su riviste prestigiose come Nature confermano che la fibra vegetale è il substrato preferito dal nostro microbiota intestinale. Batteri sani producono acidi grassi a catena corta (come il butirrato) che proteggono il colon e regolano il sistema immunitario.

Il dato chiave: Il Harvard Healthy Eating Plate suggerisce che il 50% visivo del vostro piatto, a pranzo e cena, debba essere composto da ortaggi e frutta. Non un terzo, non un contorno: la metà.


2. Riqualificare le Proteine: La Fonte Conta più della Dose

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I 5 pilastri nutrizionali

Per anni ci siamo ossessionati sulla quantità di proteine (“Quanti grammi per chilo corporeo?”). Oggi la ricerca ha spostato il focus sulla qualità e sull’origine di queste proteine.

La scienza dietro il principio:

Non tutte le proteine inviano lo stesso messaggio al corpo.

  • Il rischio della carne rossa: ampi studi di coorte (come il Nurses’ Health Study) hanno dimostrato che sostituire una porzione giornaliera di carne rossa con frutta secca, legumi o pesce riduce significativamente la mortalità per tutte le cause. La carne rossa, specialmente se processata, porta con sé grassi saturi, sodio e composti che, una volta metabolizzati, possono danneggiare le pareti arteriose.
  • Il potere dei legumi e del pesce: le proteine vegetali (fagioli, lenticchie, soia) e quelle marine sono accompagnate da grassi “buoni” e, nel caso dei vegetali, da fibre.
  • Sarcopenia e Longevità: mantenere un apporto proteico adeguato è cruciale dopo i 50 anni per prevenire la sarcopenia (perdita di massa muscolare), ma questo fabbisogno va soddisfatto variando le fonti, non abusando di bistecche.

3. La Trappola dell’Ultra-Processato: Un Esperimento Fallito

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Questo è forse il punto più critico dell’alimentazione occidentale. Nel 2019, uno studio spartiacque del NIH condotto dal ricercatore Kevin Hall ha dimostrato definitivamente che non è solo una questione di calorie.

La scienza dietro il principio:

I ricercatori hanno scoperto che, a parità di macronutrienti (stessi grassi, zuccheri e carboidrati), le persone che mangiano cibi “ultra-processati” ingrassano, mentre quelle che mangiano cibi “non processati”, no. Perché?

  1. Distruzione della Matrice Alimentare: l’industria disgrega la struttura fisica del cibo. Un succo di mela non ha la stessa matrice di una mela intera. La mancanza di masticazione e la digestione troppo rapida causano picchi glicemici violenti.
  2. Bypassing della Sazietà: i cibi ultra-lavorati sono ingegnerizzati per essere iper-palatabili. Interferiscono con la comunicazione tra intestino e cervello, silenziando gli ormoni della sazietà (come la leptina) e spingendoci a mangiare ben oltre il fabbisogno biologico.
  3. La Regola NOVA: per orientarsi, bisogna privilegiare cibi non lavorati (una mela, un pesce) o minimamente lavorati (yogurt bianco, burro d’arachidi 100%), evitando quelli con liste ingredienti piene di additivi impronunciabili.

4. I “Big Three” da Sorvegliare: Grassi Saturi, Zuccheri e Sodio

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Le linee guida governative (USDA e OMS) concordano su tre limiti matematici precisi per prevenire patologie croniche.

La scienza dietro il principio:

  • Grassi Saturi (<10% delle calorie): sebbene il dibattito sui grassi sia sempre acceso, il consenso medico rimane saldo: un eccesso di grassi saturi (burro, grasso di carne bovina, olio di palma) alza il colesterolo LDL, aumentando il rischio di placche aterosclerotiche.
  • Zuccheri Aggiunti (<10% delle calorie): attenzione, non parliamo dello zucchero nella frutta. Parliamo di saccarosio e sciroppi aggiunti. In una dieta da 2000 kcal, il calcolo è spietato: 2000 kcal x 0.10 = 200 kcal. Poiché 1g di zucchero apporta 4 kcal, il limite è 50 grammi al giorno. Una singola lattina di soda può contenerne già 35-40g. L’eccesso cronico porta all’insulino-resistenza, l’anticamera del diabete.
  • Sodio (<2.300 mg/giorno): L’americano e l’europeo medio consuma oltre 3.400 mg di sodio al giorno. Questo eccesso costringe il sistema cardiovascolare a lavorare sotto pressione (letteralmente), irrigidendo i vasi sanguigni nel tempo.

5. Varietà e Sinergia: Nessun “Magic Bullet”

AltroStile • I 5 pilastri nutrizionali su cui tutti gli esperti concordano
I 5 pilastri nutrizionali

L’errore più comune? Cercare il “superfood” miracoloso. Mangiare solo broccoli perché “fanno bene” è un errore nutrizionale tanto quanto non mangiarli mai.

La scienza dietro il principio:

Il corpo umano lavora per sinergie biochimiche. I nutrienti hanno bisogno l’uno dell’altro per essere assorbiti ed utilizzati:

  • Il ferro dei vegetali (non-eme) viene assorbito molto meglio se accompagnato dalla Vitamina C (es. spinaci con limone).
  • Le vitamine liposolubili (A, D, E, K) presenti nelle verdure necessitano di una fonte di grasso (es. olio extravergine d’oliva) per passare la barriera intestinale.

La varietà non è solo piacevolezza gastronomica, è una polizza assicurativa. Assicura di coprire l’intero spettro di micronutrienti, evitando carenze subcliniche che, pur non essendo malattie conclamate, ci tolgono energia e vitalità quotidiana.


La Dieta non è un Dogma, è uno Strumento

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Alla luce di questi cinque principi, le guerre tra fazioni dietetiche appaiono per quello che sono: rumore di fondo. Che decidiate di mangiare vegano, onnivoro o mediterraneo, se rispettate queste regole tante verdure, frutta, cereali integrali, legumi, proteine di qualità, cibo vero, limiti agli eccessi industriali e varietà, state costruendo salute.

La vera “dieta perfetta” è quella che riesce a trasformare questi principi scientifici in abitudini automatiche, liberandovi dall’ansia del conteggio calorico e restituendovi il piacere della tavola.


La Lista della Spesa “Anti-Infiammatoria”: Guida Tattica per applicare i 5 Pilastri della Longevità

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Dalla teoria alla corsia del supermercato. Abbiamo tradotto i principi di Harvard in una simulazione di spesa reale, divisa per reparti. Ecco cosa mettere nel carrello (e cosa lasciare sullo scaffale) per trasformare la tua cucina in una farmacia naturale.

Sapere che bisogna “mangiare più cibo plant-based” è un conto; trovarsi davanti a tre metri di scaffali di yogurt e dover decidere in tre secondi è un altro. Spesso le buone intenzioni naufragano proprio qui, tra etichette ingannevoli e packaging seducenti.

Per aiutarti, abbiamo creato una simulazione di spesa basata rigorosamente sui 5 principi scientifici discussi nell’articolo. L’obiettivo? Massimizzare i nutrienti, azzerare i cibi ultra-processati e tenere sotto controllo zuccheri e sodio.

Ecco la tua mappa per navigare il supermercato come un nutrizionista.


🟢 REPARTO 1: Ortofrutta (Il 50% del Carrello)

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Obiettivo: Principio #1 (Piante) e #5 (Varietà). Qui devi spendere la maggior parte del tuo tempo. Non cercare solo le solite zucchine: cerca i colori.

Cosa mettere nel carrello:

  • Verdure a foglia verde scuro: spinaci, bietole, cavolo nero (o kale). Sono le più dense di micronutrienti al mondo.
  • Crocifere: broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles. Contengono sulforafano, un potente composto studiato per le sue proprietà anticancro.
  • Frutti di Bosco: mirtilli, lamponi, more. Hanno un carico glicemico bassissimo e sono bombe di antiossidanti.
  • Grassi vegetali: avocado (ricco di potassio e fibre).
  • Aromi freschi: prezzemolo, basilico, zenzero fresco, aglio. Servono a dare sapore senza aggiungere sale (Principio #4).

Il consiglio tattico: compra “l’arcobaleno”. Se nel carrello vedi solo verde, aggiungi peperoni rossi o carote arancioni. Ogni colore corrisponde a diversi fitonutrienti.


🔵 REPARTO 2: Proteine e Pescheria

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Obiettivo: Principio #2 (Qualità proteica). Sostituisci la carne processata con fonti nobili.

Cosa mettere nel carrello:

  • Pesce Azzurro: sgombro, sarde, alici o salmone selvaggio. Sono le migliori fonti di Omega-3 (EPA e DHA),
  • Legumi Secchi o in Vetro: ceci, lenticchie, fagioli cannellini. Se li prendi in scatola, leggi l’etichetta: deve esserci solo “legumi, acqua, sale” (e sciacquali bene per togliere il sale in eccesso).
  • Uova Biologiche/All’aperto: una fonte proteica completa ed economica.
  • Alternative Vegetali: Tofu o Tempeh al naturale.

❌ DA EVITARE: I burger vegetali “finti” ultra-processati (con liste ingredienti infinite) e gli affettati (anche quelli di tacchino sono spesso ricchi di nitriti e sodio).


🟡 REPARTO 3: Dispensa e Cereali

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Obiettivo: Principio #3 (Cibo Minimamente Processato). Qui si nascondono le insidie maggiori. La regola è: ingredienti singoli.

Cosa mettere nel carrello:

  • Cereali in chicco: farro, orzo, quinoa, riso integrale (Venere o Basmati integrale). Il chicco intero garantisce un rilascio lento di energia, evitando picchi glicemici.
  • Fiocchi d’Avena: quelli “brutti”, grandi, non le bustine aromatizzate pronte in 2 minuti (che sono piene di zucchero).
  • Frutta Secca e Semi: noci, mandorle, semi di chia, semi di lino. Attenzione: devono essere al naturale, non tostati e salati.
  • Grassi da condimento: olio Extravergine d’Oliva (da usare a crudo). È il re della dieta mediterranea.

❌ DA EVITARE: crackers, grissini, fette biscottate industriali (spesso pieni di oli vegetali di bassa qualità e zuccheri nascosti).


⚪ REPARTO 4: Frigo e Latticini

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Obiettivo: Principio #4 (Limitare zuccheri aggiunti). Lo yogurt è sano, ma quello alla frutta è un dessert mascherato.

Cosa mettere nel carrello:

  • Yogurt Greco Bianco 0% o 5%: l’unico ingrediente deve essere latte/fermenti. Aggiungerai tu la frutta fresca a casa.
  • Kefir Bianco: potente probiotico per l’intestino.
  • Formaggi Stagionati: Parmigiano Reggiano (da usare con moderazione come insaporitore, grazie all’alto contenuto di umami, che permette di usare meno sale).

❌ DA EVITARE: yogurt alla frutta (possono avere fino a 15g di zucchero per vasetto!), formaggini fusi (ultra-processati).


❄️ REPARTO 5: I Surgelati “Intelligenti”

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Obiettivo: Praticità senza compromessi. Il surgelato non è il male, se sai cosa comprare.

Cosa mettere nel carrello:

  • Verdure al naturale: piselli, spinaci, minestroni senza sale aggiunto. Spesso hanno più vitamine di quelle fresche che stazionano in frigo da giorni.
  • Frutti di bosco surgelati: perfetti per lo yogurt o i frullati, costano meno dei freschi e non ammuffiscono. Scottali in acqua bollente prima di consumarli.

❌ DA EVITARE: piatti pronti, pizze surgelate, verdure “pastellate” o gratinate (piene di grassi saturi).


La Regola d’Oro dell’Etichetta (La “Regola del 5”)

Prima di mettere un prodotto confezionato nel carrello, giralo e conta gli ingredienti.

  1. Se ha più di 5 ingredienti, sii sospettoso.
  2. Se i primi 3 ingredienti includono zucchero (o sciroppo di glucosio, fruttosio, destrosio), rimettilo a posto.
  3. Se contiene parole che non sapresti pronunciare o ingredienti che non avresti nella tua dispensa di casa, è ultra-processato.
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Articolo a cura di:

Patrizia Landini

Giornalista di Salute e Benessere

La nostra TV che da sempre è la nostra finestra sul mondo della crescita evolutistica dell’umanità.
Dal 2011 Partner Ufficiale di YouTube, seguirà costantemente il nostro lavoro di divulgazione e supporto delle buone pratiche