Bobby Fischer, a 80 anni dalla nascita ancora leggenda
Bobby Fischer è stato uno dei più grandi e controversi giocatori di scacchi di tutti i tempi.
Autodidatta, solitario, di immenso talento, resta una leggenda degli scacchi.
Sommario
La sua stroria
Bobby Fischer è stato uno dei più grandi e controversi giocatori di scacchi di tutti i tempi, è ancora una leggenda a 80 anni dalla sua nascita il 9 marzo del 1943 a Chicago.
Bobby Fischer è stato un enfant prodige che ha faticato a trovare un posto nel mondo, ma è cresciuto in fretta e si è eclissato altrettanto rapidamente. La sua parabola è stata caratterizzata dall’ascesa e dalla caduta, con un declino umano e non solo scacchistico che lo ha condotto alla morte in solitudine nella terra amata e odiata dell’Islanda 15 anni fa.
Bobby Fischer ha scoperto la passione per gli scacchi all’età di undici anni, quando si è accorto di aver trovato ciò per cui valeva la pena vivere. La sua famiglia era composta dalla madre single, che lavorava tutto il giorno per assicurare un futuro ai figli, e un padre assente. Bobby ha trascorso molto tempo con la sorella fino alla comparsa della famosa prima scacchiera, che gli ha dato l’opportunità di giocare, imparare e diventare bravo.
Autodidatta
La storia di Bobby Fischer è stata quella di un autodidatta e solitario che ha opposto resistenza alla supremazia sovietica negli anni della Guerra Fredda. Ha dimostrato il suo talento nei principali tornei in giro per il mondo, vincendo l’unico titolo di campione del mondo nato in America, ottenendo otto volte il titolo di campione nazionale e diventando Grande Maestro a soli quindici anni, il più precoce dei suoi tempi.
La sua filosofia era di insistere fino a raggiungere il suo obiettivo, ed è stato questo spirito combattivo che i suoi contemporanei hanno soprattutto ricordato di lui come giocatore. Fischer ha studiato costantemente e in maniera ossessiva, analizzando ogni partita dei grandi maestri per cercare nuove idee e migliorarsi. Ha giocato ogni partita con una intensità estrema, come se fosse l’ultima, ed è stato capace di analizzare in profondità le possibili mosse e le linee più probabili che l’avversario avrebbe potuto prendere in considerazione.
Intuizione e memoria
Bobby Fischer era un giocatore dotato di grande intuizione e di una memoria eccezionale, capace di portare il rivale su campi nuovi e inaspettati. Ma era soprattutto uno scacchista che predisponeva la propria mente alla novità. Negli anni ’80, ha proposto una variante degli scacchi, il ‘Fischer Random Chess’ o gli scacchi 960, caratterizzati da una disposizione ‘casuale’ e innovativa di molti pezzi. Il suo obiettivo era quello di limitare fortemente la teoria dell’apertura e costringere i giocatori a fare affidamento sul talento e sulla creatività.
E’ stato il primo, e finora unico, scacchista statunitense a potersi fregiare del titolo di Campione del mondo, il suo storico trionfo lo conquistò nel 1972, battendo il grande maestro sovietico Boris Spasskij nel celebre match, in un’epoca in cui il titolo era appannaggio della scuola sovietica. Grazie alle sue abilità straordinarie e al suo stile di gioco aggressivo, Fischer è considerato tra i migliori giocatori di scacchi di tutti i tempi.
I suoi problemi in vita
Nonostante i successi come giocatore, la sua vita personale è stata segnata da problemi e controversie. Era ossessionato dalle sue origini ebree e in guerra con la patria, i suoi simboli e le sue ‘catene’. Ha avuto problemi di salute per gran parte della sua vita, ma ha continuato a giocare a scacchi fino alla fine dei suoi giorni a Reykjavík, il 17 gennaio 2008.
C’è chi lo ricorda come un rivoluzionario del gioco degli scacchi, capace di introdurre nuove idee e approcci al gioco, e c’è chi invece lo vede come un uomo tormentato, incapace di gestire la fama e la pressione che il successo porta con sé. In ogni caso, il mito di Bobby Fischer rimane vivo e attuale, a 80 anni dalla sua nascita, come testimoniano le numerose opere che ancora oggi vengono dedicate alla sua vita e alla sua carriera.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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