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Dieta: il “No diet Day” svela il pensiero degli italiani
La dieta dovrebbe essere vista come un regime alimentare sano e abituale.
La dieta è un argomento sempre di attualità in Italia, infatti, rappresenta un modo per tornare o restare in forma.
Sommario
No Diet Day è un’occasione
Spesso le restrizioni imposte dalla dieta possono diventare limitanti e cicliche, è importante, quindi, capire che la dieta dovrebbe essere vista come un regime alimentare sano e abituale, orientato alla giusta quantità e alla completezza dei nutrienti, da praticare tutto l’anno con qualche eccezione in occasione di eventi speciali.
Il No diet day, celebrato il 6 maggio, è un’occasione per sensibilizzare le persone contro l’ossessione del peso, che può diventare una vera e propria patologia, soprattutto per gli adolescenti.
L’ossessione per il peso
Quando siamo ossessionati dal peso, spesso tendiamo a porre troppa enfasi sulla nostra immagine corporea e a dedicare un’attenzione eccessiva alla perdita di peso. Questa ossessione può portare a comportamenti alimentari disordinati, come restrizione alimentare eccessiva, digiuno, abuso di lassativi o vomito autoindotto. Inoltre, può causare ansia, stress e depressione, che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita.
La pressione sociale e la cultura dell’immagine perfetta possono alimentare questa ossessione, portando a una spirale negativa in cui le persone si sentono costantemente inadeguate e insoddisfatte del loro aspetto fisico. Ciò può portare a problemi di autostima e a una percezione distorta del proprio corpo, che può essere fonte di ulteriore stress e ansia.
In alcuni casi, l’ossessione per il peso può svilupparsi in un disturbo dell’alimentazione, come l’anoressia nervosa o la bulimia nervosa. Questi disturbi possono essere molto pericolosi per la salute, e richiedono un trattamento specialistico.
È importante capire che l’aspetto fisico non dovrebbe essere l’unico fattore determinante per la nostra felicità e il nostro benessere. Dovremmo concentrarci sulla nostra salute generale, sia fisica sia mentale, e lavorare per creare uno stile di vita sano e sostenibile, che ci permetta di vivere una vita appagante e soddisfacente.
Dieta come stile di vita
La nutrizionista biologa e consulente del progetto Luiss Nutritional Care dell’Università Luiss Guido Carli, la Dott.ssa Francesca La Farina, sottolinea che la dieta dovrebbe essere vista come uno stile di vita e non come un regime restrittivo o di privazione. Inoltre, sconsiglia le diete costruite sulla conta delle calorie, poichè, non solo, sono inefficaci, ma, anche, estremamente pericolose per la salute psicofisica. Ciò che conta veramente è la routine quotidiana, che va inserita in un discorso più ampio di educazione alimentare.
Ma cosa pensano gli italiani?
Secondo un report di SWG per Deliveroo, sebbene la maggioranza degli italiani vorrebbe fare più attività fisica e migliorare il proprio aspetto, solo la metà ritiene di dover migliorare la propria alimentazione. I giovani sono i più propensi a modificare il proprio stile di vita rendendolo più sano e attento, mentre per un terzo della popolazione italiana la dieta non riguarda la propria vita quotidiana e per il 7% rappresenta un incubo. Tuttavia, il 19% degli intervistati ha dichiarato di seguire una dieta specifica, principalmente per la perdita di peso, il desiderio di alimentarsi in modo sano e lo stare bene con se stessi.
Per molti italiani a dieta, il giorno libero è un momento molto atteso, in cui è possibile mangiare ciò che si desidera, sempre con moderazione ed equilibrio. Secondo la ricerca SWG per Deliveroo, la pizza, la pasta e la parmigiana sono i piatti preferiti per un perfetto “no diet day”.
Inoltre, la ricerca ha evidenziato che la dieta può essere vista come una compagna di viaggio, in particolare per i giovanissimi, mentre per il 33% degli intervistati è una cosa a cui non dare troppo importanza e solo per il 7% è un’ossessione.
E’ importante sottolineare che la maggior parte degli italiani (il 39%) preferisce seguire un piano alimentare personalizzato prescritto da un nutrizionista, piuttosto che improvvisare (il 19%).
Questo dimostra l’importanza di affidarsi a un professionista quando si tratta di dieta, in quanto ci possono aiutare a creare un piano alimentare personalizzato in base alle esigenze e alle condizioni di salute individuali.
In generale, comunque, il cibo evoca sentimenti positivi in ogni italiano. Un buon pasto è in grado di soddisfare il 57% delle persone e, per il 28%, è motivo di vera e propria felicità. Ciò dimostra l’importanza del cibo non solo per le necessità fisiologiche del corpo, ma anche per il benessere psicologico.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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