Vitamina D e Salute Cardiovascolare: Un Legame da Non Sottovalutare

Vitamina D e Salute Cardiovascolare: un nuovo fattore di rischio modificabile per il cuore, lo conferma la scienza italiana.
Sommario
La vitamina D e salute cardiovascolare: un regolatore sistemico
Per molto tempo, la vitamina D è stata associata quasi esclusivamente alla salute delle ossa e alla prevenzione del rachitismo o dell’osteoporosi. Ma negli ultimi anni la ricerca scientifica ha radicalmente ampliato la comprensione del ruolo biologico di questa vitamina-lipide. Oggi è considerata un vero e proprio modulatore sistemico, coinvolto in funzioni immunitarie, ormonali, metaboliche e – soprattutto – cardiovascolari.
Uno studio approfondito condotto da 31 esperti appartenenti a 20 università italiane, pubblicato come documento di consenso nazionale, ha messo in luce con chiarezza la relazione tra ipovitaminosi D (ovvero carenza di vitamina D) e aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Gli autori del documento hanno definito l’ipovitaminosi D come un nuovo fattore di rischio cardiovascolare modificabile, alla pari del fumo, del colesterolo elevato o della pressione alta.
Infarto, Ictus, Ipertensione: cosa succede con poca vitamina D
Nel documento italiano vengono riportati numerosi dati che collegano la carenza di vitamina D a eventi cardiovascolari gravi come infarto del miocardio, ictus ischemico e ipertensione arteriosa.
In particolare, le ricerche citate evidenziano che livelli insufficienti di vitamina D possono compromettere:
- la funzione endoteliale, ossia la capacità dei vasi sanguigni di dilatarsi correttamente
- il metabolismo del calcio e del fosforo, con implicazioni sulla pressione arteriosa
- la risposta infiammatoria sistemica, aumentando lo stato infiammatorio cronico di basso grado tipico delle patologie cardiovascolari
- l’attività del sistema renina-angiotensina, che regola la pressione sanguigna
Questi meccanismi rendono evidente come una carenza di vitamina D non sia un dettaglio trascurabile, ma una condizione che può predisporre in modo diretto a malattie potenzialmente letali.
Cosa significa “modificabile”? Il ruolo della prevenzione personalizzata
L’aggettivo modificabile è centrale nella strategia di prevenzione. Significa che, al contrario di alcuni fattori genetici o ambientali difficili da correggere, la carenza di vitamina D può essere identificata e trattata in modo efficace.
Ma non basta assumere un integratore generico. Gli esperti sottolineano che:
- il dosaggio deve essere personalizzato in base ai livelli individuali di 25(OH)D nel sangue
- vanno considerate età, peso corporeo, presenza di patologie croniche, esposizione al sole, dieta e stile di vita
- la terapia dev’essere monitorata nel tempo per evitare sia carenze persistenti sia sovradosaggi
Il messaggio centrale del documento è chiaro: nessun trattamento “fai da te”, ma un piano calibrato sulle necessità della singola persona.
Il test: un semplice prelievo per sapere tutto
Per sapere se si è carenti di vitamina D è sufficiente un semplice esame del sangue, il dosaggio della 25-idrossivitamina D (25(OH)D). I valori di riferimento discussi dagli esperti italiani, in linea con la letteratura internazionale, sono:
- < 20 ng/ml: carenza grave
- 20–30 ng/ml: insufficienza
- 30–50 ng/ml: valore ottimale
- > 100 ng/ml: possibile rischio da sovradosaggio
La raccomandazione è di eseguire il test almeno una volta l’anno, in particolare nei mesi invernali o in soggetti a rischio (anziani, persone con malattie autoimmuni, donne in menopausa, obesi, soggetti con diabete o malattie renali).
Sole, alimentazione e integrazione: un approccio integrato
La vitamina D viene prodotta prevalentemente attraverso la pelle per esposizione alla luce solare. Tuttavia, la ridotta esposizione al sole, l’uso di protezioni solari, lo stile di vita indoor e la latitudine contribuiscono a una diffusa carenza nella popolazione, anche in Paesi come l’Italia.
L’alimentazione fornisce solo una piccola parte del fabbisogno.
Tuttavia, come ribadito nel documento di consenso, l’integrazione è spesso necessaria, ma solo dopo valutazione medica, per evitare l’eccesso che può causare ipercalcemia, calcificazioni vascolari e problemi renali.
Non solo il cuore: altri benefici sistemici della vitamina D
Oltre al sistema cardiovascolare, livelli adeguati di vitamina D sono importanti per:
- il sistema immunitario, soprattutto nella prevenzione delle infezioni respiratorie e nelle malattie autoimmuni
- la regolazione glicemica, con un impatto positivo su insulino-resistenza e diabete tipo 2
- la funzione muscolare, riducendo il rischio di cadute e fratture negli anziani
- la salute mentale, con correlazioni significative con depressione e umore basso
Questo rafforza l’idea che la vitamina D sia un vero regolatore ormonale multifunzionale, e non solo un “nutriente”.
Un gesto semplice per una grande protezione
In sintesi, il messaggio che emerge con forza dal documento degli esperti italiani e dalle ricerche scientifiche più aggiornate è questo: la vitamina D è fondamentale per la salute del cuore, e la sua carenza è un rischio modificabile.
La prevenzione inizia con un test del sangue, prosegue con una consulenza personalizzata e si consolida attraverso una strategia integrata che può includere esposizione solare, alimentazione e supplementazione su misura.
Ignorare questa informazione, o affidarsi a soluzioni generiche, può significare esporsi a rischi gravi ma evitabili.
AltroStile.net, sotto la direzione di Patrizia Landini, continuerà a promuovere una visione di salute basata sulla consapevolezza, sull’integrazione delle conoscenze scientifiche e su strumenti naturali e personalizzati di prevenzione.
La prevenzione è un atto d’amore verso se stessi e verso chi ci sta accanto.
Documento di consenso italiano
- Vitamina D e rischio cardiovascolare: documento di consenso italiano (2023)
Autori: 31 esperti da 20 università italiane
Pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases
Link:
https://www.nmcd-journal.com/article/S0939-4753(23)00250-1/fulltext
DOI: 10.1016/j.numecd.2023.08.010
🔬 Ricerche scientifiche internazionali
- Vitamin D and Cardiovascular Disease: A Scientific Statement From the American Heart Association
Autori: Michos ED et al.
Pubblicato su Circulation (AHA)
Link:
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIR.0000000000001055 - Vitamin D Deficiency and Risk of Cardiovascular Diseases: A Narrative Review
Fonte: European Journal of Preventive Cardiology
Link:
https://academic.oup.com/eurjpc/article/28/12/1365/6167206 - Low Vitamin D Levels and Risk of Stroke: A Systematic Review and Meta-Analysis
Fonte: Nutrition Journal
Link:
https://nutritionj.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12937-021-00675-9 - Vitamin D Deficiency and Hypertension Risk in Adults: A Meta-Analysis
Fonte: Journal of Hypertension
Link:
https://journals.lww.com/jhypertension/Abstract/2019/07000/Vitamin_D_deficiency_and_risk_of_hypertension.12.aspx
🧪 Parametri ematici e linee guida
- Endocrine Society Clinical Practice Guideline – Evaluation, Treatment, and Prevention of Vitamin D Deficiency (2011, aggiornato 2020)
Autori: Holick MF et al.
Fonte: Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism
Link:
https://academic.oup.com/jcem/article/96/7/1911/2833671 - National Institutes of Health – Office of Dietary Supplements – Vitamin D Fact Sheet
Link:
https://ods.od.nih.gov/factsheets/VitaminD-HealthProfessional/
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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