Akasha con Serena Pattaro, da Lemuria a oggi
Akasha è un termine sanscrito che viene tradotto come etere, cioè l’elemento primevo, la famosa quintessenza degli alchimisti.
Akasha, cosa sono i registri akashici e il karma, da Lemuria, passando per Atlantide, fino a oggi.
Sommario
Serena Pattaro, libera ricercatrice della verità scrittrice e divulgatrice
Leggi la trascrizione integrale dell’intervista qui sotto.
Patrizia Landini
Grazie Serena di essere con noi e grazie anche all’Associazione Zenit che ha organizzato questo incontro a Bassano del Grappa. Benvenuta Serena.
Serena Pattaro
Grazie Patrizia, grazie a voi e grazie all’associazione, ovviamente, per questo incontro. Per me è un onore essere qua.
L’intervista
Patrizia Landini
Benissimo allora Serena, iniziamo subito e a presentarti e anche un po’ a mettere in luce quello che sarà l’argomento che tratterai, comunque, questa sera, ma che ti contraddistingue proprio come divulgatrice e parliamo di akasha. E’ un termine che si sente nominare alcune volte ma la chiarezza, probabilmente, non la possiedono tutti. Cioè, cosa significa questo termine e poi vorrei chiederti come mai ti sei appassionata a questo argomento.
Serena Pattaro
Akasha è un termine sanscrito, questo ormai insomma si sa che significa in realtà varie cose. Viene tradotto come etere, cioè l’elemento primevo, la famosa quintessenza degli alchimisti, oppure proprio l’etere come elemento che, una volta, era inserito nella tavola degli elementi di Mendelev.
Lui inizialmente lo inserì, poi fu tolto perché ha un peso atomico pari a zero e, quindi, da lì venne eliminato, ma viene anche definito come spazio illimitato, anche come cielo può essere tradotto.
Però, sempre, ovviamente, teniamo conto per quello che intendevano gli induisti con questo termine e, quindi, Akasha e questa dimensione, che è definita come la quinta dimensione. Oggi se ne sente parlare tantissimo ed è presente, però, anche in terza dimensione, cioè Akasha è onnipervadente, quindi, esiste dappertutto e questo è il motivo anche per cui noi oggi possiamo lavorare tramite Internet.
Internet lavora, cioè, diciamo, viaggia con Akasha. Internet e i motori di ricerca hanno le caratteristiche di Akasha, anche questo è un’altro aspetto. Sì hanno preso diciamo, le caratteristiche di Akasha e le hanno portate, chiamiamola noi, in terza dimensione.
E questo, giusto per dire, che quando si utilizzano le cose nella maniera corretta, in realtà non c’è qualcosa di bene, e qualcosa di male, e quindi Akasha, in realtà è questa appunto, quinta dimensione, che è una dimensione di puro amore incondizionato.
Noi la visualizziamo come una biblioteca piena di libri, infatti, si parla di registri akashici, annali dell’akasha, cronache dell’Akasha, i libri di Tot e l’Anima della natura, sono tutti termini che definiscono comunque Akasha e sono quei libri che vengono scritti, momento per momento, dalla nostra anima, quindi, sia quello che noi stiamo facendo nell’incarnazione sia i nostri potenziali futuri.
Quindi, non il nostro destino, ma i nostri potenziali perché il futuro viene costruito momento per momento nel qui e ora, in base alle nostre azioni e le nostre scelte e, quindi, la nostra anima scrive questi diari, ecco potremmo anche definirli un po’ così.
E dove noi prima di incarnarsi andiamo a definire quelle che sono magari le esperienze che vogliamo fare qui sulla Terra e andiamo a definire quali sono i talenti che vogliamo sviluppare in questa incarnazione, a definire quelle che sono le varie qualità che andiamo a utilizzare per arrivare a… , andiamo a conoscere il nostro karma e quindi akasha è anche depositaria del nostro karma, che il karma, ci tengo sempre a dirlo, ovviamente qua si apre un mondo…
Patrizia Landini
Chiariamolo perché è un concetto, anche questo non sempre chiaro.
Serena Pattaro
No, infatti, è molto più complesso, noi la definiamo come legge di causa effetto, oppure azione reazione, in realtà è molto più complessa perché è vero che karma significa azione, è sempre un’altro termine sanscrito che significa azione, ma intende l’azione che noi siamo andati a svolgere adesso, come decisione, ma che, ovviamente, è una decisione legata a tutta una serie di cose del passato ma che andrà a dare dei risultati nel qui e ora e nel divenire, e per quanto divenire non lo sappiamo, ecco quindi è molto più complesso come caratteristica ecco, quindi, akasha, diciamo insomma semplificando, sono questi libri che scrive la nostra anima.
Patrizia Landini
Bene e allora io ti chiedo anche: ma questi libri che sappiamo, quindi, dove potrebbero risiedere, come facciamo a consultarli, cioè come è possibile, intanto, avere contezza di quello che c’è scritto su questi libri ed eventualmente, proprio poter anche incidere in qualche modo una volta che ne siamo consapevoli.
Serena Pattaro
Sì, allora è possibile leggerli, è possibile averne accesso oggi, oggi si intende dagli anni 60 del secolo scorso in poi, tutte le anime incarnate hanno la possibilità di accedere al proprio registro, poi, accede magari chi è pronto a questa esperienza, perché non tutti lo sono, e infatti, anch’io qualche anno fa non lo ero, adesso, ovviamente ho percepito qual era il momento giusto ed è stato il motivo per cui mi sono, vorrei dire catapultata, in questo mondo.
Però tutti gli esseri umani, in realtà, anche gli animali, le cose, gli oggetti, ma anche un colore, un sentimento, eccetera hanno il loro registro akashico e questo diviene ancora più affascinante. Perché tu, che ne so, vuoi sapere qualcosa di un colore, accedi il suo registro akashico, vuoi sapere qualcosa di un minerale, accedi al suo registro akashico, vuoi conoscere la missione di vita del tuo cane, accedi il suo registro.
Patrizia Landini
Del mio gatto, a mi interesserebbe molto, comunque bello.
Serena Pattaro
Io ti devo dire che una delle più belle nella lettura dei registri akashici è stata proprio la lettura di uno dei miei due gatti, perché, sì, la mia gatta mi ha dato il permesso, il gatto no, e quindi sono ancora in attesa che il mio gatto prima o poi mi ti conceda questa cosa, e quindi noi abbiamo la possibilità di accedere, però i maestri ci dicono che noi abbiamo ancora bisogno dell’iniziazione per poter accedere, quindi a tutti è concessa, però non si può accedere ad akasha se prima non si è ricevuta l’iniziazione a questa esperienza, chiamiamola così.
Una volta, fino agli anni 60, erano solo pochissimi eletti che avevano la possibilità di accedervi e vi accedevano in stati alterati di coscienza, i più famosi Rudolf Steiner, Tesla, Edgar Keisi per andare a cercare quelli, insomma, che bene o male conoscono un po’ tutti, ma anche lo stesso Michelangelo, Leonardo anche loro erano personaggi che accedevano ad akasha loro avevano il ruolo di mantenere attivo il collegamento con akasha.
Perché in realtà fino ai primi secoli dell’anno, primi secoli d.C., in realtà c’era ancora la possibilità di accedere, anche se era riservata a un gruppo ristretto di persone.
Poi akasha è stata chiusa per tutta una serie di motivi, però loro avevano il compito di tramandarli in maniera che non si chiudesse, perché una volta che una tradizione viene completamente chiusa, non viene più riaperta, e negli anni 60 si è visto che le persone sono ora pronte, cioè proprio come umanità, a poter accedere ai propri registri.
Da lì, ovviamente, è stato tutto un ampliarsi fino ad arrivare alle due convergenze armoniche del 1987 e del 2012 che hanno creato proprio questa apertura e attivazione del DNA per poter accedere ai registri akashici.
Patrizia Landini
E questa attivazione per accedere ad akasha è stata per tutti, oppure anche lì, per qualcuno sì e per qualcuno no.
Serena Pattaro
Allora l’attivazione è stata fatta per tutti, poi c’è chi ha, sempre per andare con metafore, ha il DNA acceso e quindi sente il richiamo, c’è chi c’ha ancora in stand by, quindi non ha ancora, cioè il led è acceso, però non ha ancora fatto questo passo perché magari non si sente ancora pronto, perché non gli risuona ancora, per chi non ha ancora conosciuto questa parola per sapere se può risuonare oppure no.
Patrizia Landini
Certo, mi piace molto questo parallelo che continui a fare tra la tecnologia e questa tradizione, l’akasha, che è così antica, a quanto pare, quindi, è molto curiosa questa cosa e anche curioso che adesso ci possa essere questa maggior divulgazione, maggiore conoscenza anche da parte, diciamo, dell’uomo della strada, non lo so di chi può magari trarne beneficio, ecco e quindi volevo anche proprio chiederti in che modo le conoscenze allora della vita passata oppure la della stessa nostra possono essere poi utili nella vita di tutti i giorni.
Serena Pattaro
Hai toccato un punto chiave, allora, noi possiamo accedere, appunto, ad akasha e fare tutte le domande che vogliamo, perché noi in realtà stiamo parlando al nostro Sé Superiore, quindi, il nostro Sé Superiore ci conosce perfettamente e sa cosa è meglio per noi, tra l’altro quando noi chiediamo informazioni sulle vite passate, o parallele, che insomma poi ognuno ha la propria idea, o anche sulle vite future, akasha ti risponderà solo esclusivamente per quello che riguarda la domanda che tu gli hai fatto.
Quindi, qualcosa però che tu possa guarire e gestire nel qui e ora, quindi se tu vuoi fare “mi dici chi ero nelle mie ultime 10 incarnazioni” diciamo così, in realtà non è che ti risponde, perché se è una conoscenza sterile, non ti risponde; ti risponderà, magari per quella vita, o quelle vite, che tu sei in grado, nel momento in cui conosci quei dettagli, di andare a gestire i particolari in questo momento. Quindi, per quello che dicevo Akasha è proprio questa dimensione di amore, perché ti da solo ciò che sei in grado di gestire, che sei in grado di comprendere, e che sei in grado di guarire.
Patrizia Landini
Veramente molto molto interessante, allora tu mi hai già un po’ dato il senso di questa domanda che io sto facendoti, però volevo un po’ puntualizzarla, quindi esiste un legame tra akasha, il karma e il ciclo delle incarnazioni, giusto? E’ come si chiude il cerchio, se se è possibile chiuderlo?
Serena Pattaro
Allora guarda, quando nasce akasha, innanzitutto i registri akashici nascono in Atlantide, in Lemuria non c’erano i registri akashici perché Lemuria, che è la prima civiltà che noi conosciamo come esseri umani, così come siamo, anche se il corpo aveva delle caratteristiche diverse, era meno compatto, chiamiamolo così.
Però noi in Lemuria, per chi ha fatto l’incarnazione, perché non tutte le anime, oggi presenti sulla Terra, hanno fatto incarnazione in Lemuria, per chi ha fatto l’incarnazione ne ha fatto una sola quindi non servivano i registri akashici.
Quindi, cosa sono i registri akashici, la memoria di tutto ciò che noi abbiamo vissuto e, quindi, dalla seconda incarnazione, da Atlantide in poi, che abbiamo iniziato incarnarsi più volte, in realtà i registri akashici erano utili, perché sono utili i registri perché altrimenti tu, ad ogni incarnazione, dovresti riprendere tutto da zero, e quindi l’evoluzione si ferma.
Ma allora perché, perché noi abbiamo un karma, perché nel ciclo dell’incarnazione si crea il karma, e quindi noi, a ogni incarnazione, abbiamo possibilità di andare a risolvere il karma che non abbiamo risolto nelle altre vite, ma allo stesso tempo ne generiamo dell’altro.
Patrizia Landini
Quello che stavo pensando in questo momento, quindi, non è mai finita.
Serena Pattaro
Non è mai finita, ecco, infatti, si dice sai che ci sono certe tradizioni che dicono 777 incarnazioni, 999, poi ognuno c’ha la sua tradizione, in realtà Io credo, questo è un mio pensiero, sia chiaro, che noi, quando abbiamo finito di creare karma, allora possiamo, e quand’è che finiamo di creare karma, quando abbiamo sperimentato tutto lo sperimentabile.
Patrizia Landini
Certo. E questo non si può mai sapere, comunque, perché in ogni vita c’è sempre la sua conformazione, il suo modo di comprendere anche, e quindi, perfetto, insomma bisogna armarsi di tanta pazienza.
Serena Pattaro
Poi un’altra cosa, noi creiamo del karma anche tra un incarnazione e l’altra, perché ci sono dei momenti in cui noi non siamo incarnati, ma la nostra anima non è che scompare lì, o rimane in standby, fa delle altre cose e, quindi, crea ulteriore Karma, poi, da gestire nell’incarnazione successiva.
Patrizia Landini
Ma la nostra anima, che è saggia, dovrebbe creare qualcosa di positivo, spero almeno, perché, oppure ci capita anche di reincarnarsi con qualcosa di negativo già alle spalle, caricato dalla nostra anima in quel momento.
Serena Pattaro
Bella domanda, il positivo e negativo siamo noi che lo distinguiamo, in realtà per l’anima non c’è positivo e negativo, ci sono esperienze, solo che noi, ovviamente, siamo appunto in questa dimensione di dualità e per noi comprendere che non esiste bene e male, che non esiste buono e cattivo, lo possiamo comprendere, però, solo attraverso la sperimentazione di bene e male, che è una considerazione però, sempre personale, perché a volte ciò che per me è bene per te è male, e viceversa.
Esempio il bambino, il bambino che vuole giocare, ma è ora di andare a scuola, allora il genitore diventa “papà cattivo” “la mamma cattiva” che non lo fa giocare per andare a scuola, in realtà è che lo sta educando a determinate regole, perché poi non sto dicendo a scuola va bene, non va bene, però le regole sociali ci permettono di stare insieme, ovviamente tramite etica morale, però stanno insegnando al bimbo che è così, però tu diventi il papà e la mamma cattiva per il bimbo.
Patrizia Landini
Bene, io ti ringrazio molto di questa spiegazione che ci hai fatto dell’origine e di cosa è akasha, che comunque è risultata semplice, pur nella complessità dell’argomento; volevo però chiederti, anche, di un tuo libro, perché io ho seguito alcuni tuoi video su youtube, e che si chiama “Comunicazione efficace“, ecco questa è proprio una curiosità che mi è che mi è sorta e volevo un pò capire di cosa trattava in questo libro.
Serena Pattaro
Che tra l’altro non è poi così distaccato da akasha perché anche lì ci sono dei collegamenti allora il libro “Comunicazione efficace” nasce, anche lì, da una mia esperienza personale, perché a un certo punto io mi occupavo di comunicazione, facevo corsi, insomma sia privati, sia aziende, e mi rendevo conto di una cosa: io dico una cosa tu ne capisci un’altra, tu dici una cosa, io ne capisco un’altra.
Ho detto no, c’è qualcosa che non torna, pur seguendo magari i dettami della comunicazione, le regole della comunicazione, però c’era sempre qualcosa che non andava e quindi sono andata a sviluppare, prima a comprendere, ovviamente, facendo anche varie sperimentazioni su di me, cambiando tipo di parole, quindi, tipo di vocabolario, e mi sono accorta che la comunicazione iniziava a migliorare.
Allora ho detto, c’è qualcosa, noi non conosciamo l’etimologia della parola, quindi, tu utilizzi una parola perchè pensi che significhi quello, per me ha un significato, diverso, in realtà l’etimologia è un’altra, quindi, non ci comprendiamo e quindi parte sull’aspetto diciamo psicologico con l’etimologia, perché se io conosco l’etimologia della parola, utilizzo la parola corretta, e quindi, per me e per te è la stessa cosa.
Ogni parola, poi, ha un aspetto energetico ecco, dunque, che anche da un punto di vista sottile e se noi utilizziamo le parole per il valore energetico che hanno, andiamo a trasmettere il messaggio per ciò che è, quindi, chi trasmette e chi riceve il messaggio, hanno lo stesso identico concetto e anche lì è molto molto affascinante,
Perché se io voglio trasmettere un concetto, adesso dico dei numeri a caso, che ha una vibrazione 100, però lo dico con parole che hanno una vibrazione 30, o una vibrazione 150, non arriva il 100, e invece io devo focalizzarmi sul fatto che il mio messaggio finale abbia una vibrazione pari a 100, e allora ci comprendiamo.
Patrizia Landini
E’ molto interessante, quindi mi hai ecco mi ha suscitato proprio la curiosità di di capire meglio occupandoci anche noi di comunicazione, insomma, poi è così fondamentale, è così bello anche riuscire a essere compresi, e a comprendere, quindi a maggior ragione un libro così credo sia molto di valore per chi lo voglia leggere.
Serena Pattaro
Posso solo aggiungere una cosa Patrizia, è interessante perché quando tu chiedi ad akasha devi chiedere con le parole giuste, perché a seconda della parola che utilizzi, loro ti rispondono, siccome c’è libero arbitrio se tu dici casa, per me e casa, si se tu dici strada, per me è strada, capito.
Patrizia Landini
Quindi, è per quello anche che bisogna fare un corso, cioè essere condotti ad arrivarci, perché è un po’ come nella legge d’attrazione, quando si diceva che se chiedevi qualcosa di sbagliato, più lavoro, per esempio, continui a lavorare, ma magari non guadagni, ecco quindi bisogna stare molto attenti.
Serena Pattaro
Esatto, perché è simile, perché loro rispettano il libero arbitrio se tu mi chiedi la cosa, io ti rispondo per quella cosa.
Patrizia Landini
Chiaro benissimo, allora ti seguiremo sicuramente e ti ringrazio tanto di aver partecipato a questa intervista e, naturalmente, ospite quando vorrai qui con noi sulla nostra web tv, grazie Serena.
Serena Pattaro
Grazie Patrizia, veramente è stata una bellissima chiacchierata, grazie a te.
Articolo a cura di:
Patrizia Landini
Giornalista di Salute e Benessere
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