Persona tossica; come identificare i segnali e i comportamenti da osservare attentamente

Sono una persona tossica?

Riconoscere la presenza di tossicità in una persona è un processo importante, e, quindi, riscoprirsi in alcuni atteggiamenti tossici, mentre, magari, ci stiamo interrogando sugli altri, può accadere. Però, l’importante è cominciare a identificare un atteggiamento negativo, quindi, che si tratti di un periodo buio transitorio o di una visione pessimistica persistente, è possibile apportare dei cambiamenti.

Un passo avanti consiste nel porsi alcune domande: “Potrei essere io la persona tossica all’interno del gruppo?”. È vero che le persone tossiche di solito non si pongono questo interrogativo, perché, in genere, non mettono in discussione se stesse, ma è una domanda che potrebbe sorgere, soprattutto se si è coinvolta in una relazione tossica, sia essa di tipo romantico o amichevole.

Iniziare a riflettere su questa possibilità rappresenta già un progresso, e, come suggerito dagli esperti, è fondamentale analizzare obiettivamente e sinceramente i propri atteggiamenti al fine di valutare se risultano negativi e se corrispondiamo al profilo di una persona tossica e negativa.

Ma chi è una persona tossica

La persona tossica è colui o colei che compie azioni che costantemente influiscono negativamente sulla vita degli altri. Gli esperti e gli psicologi spiegano che una persona tossica è caratterizzata da una serie di comportamenti dannosi che influiscono negativamente sulle relazioni e sull’ambiente circostante. Una persona tossica tende ad avere un atteggiamento costantemente pessimistico e concentrato sui lati negativi delle situazioni, delle persone e della vita in generale. E’ incline a criticare e giudicare gli altri in modo costante, trovando sempre qualcosa da ridire su ciò che gli altri fanno o dicono.

Spesso cerca di attirare l’attenzione su di sé, assumendo una posizione di vittima e lamentandosi costantemente delle proprie sfortune o difficoltà. Allo stesso tempo, può anche cercare di minare l’autostima e la fiducia degli altri, utilizzando l’ironia, il sarcasmo e il disprezzo per farli sentire inferiori.

Spesso cercano di controllare gli altri e manipolare le situazioni a loro vantaggio, non curandosi delle esigenze o dei sentimenti degli altri.

Chi ha una tendenza di questo genere, tende a essere egoista e focalizzato solo sui propri bisogni e desideri, senza preoccuparsi degli altri. Può essere inaffidabile e mancare costantemente agli impegni, cambiando i piani all’ultimo momento senza considerare le conseguenze per gli altri.

Sono abili nell’eludere la responsabilità dei propri errori, incolpando gli altri o cercando scuse per giustificare il loro comportamento.

La persona negativa e tossica spesso nutre una mentalità chiusa e resistente al cambiamento. Sono poco inclini ad accettare nuove idee o punti di vista diversi dai propri e possono reagire in modo ostile o aggressivo quando vengono sfidati o contraddetti.

È importante riconoscere i segnali di una persona negativa e tossica per proteggere la propria salute mentale e le relazioni personali. Interagire con queste persone può essere emotivamente esauriente e dannoso. In molti casi, può essere necessario stabilire dei limiti sani o addirittura allontanarsi completamente da tali individui per preservare il proprio benessere.

Se ci riconosciamo in atteggiamenti che possono descriverci come persone tossiche, è di fondamentale importanza essere onesti con noi stessi al fine di comprendere se si è sviluppato un atteggiamento troppo negativo, anche se in modo inconsapevole, come accade per le personalità tossiche di tipo schietto.

Per scoprire se si è una persona nociva per gli altri, è necessario eseguire un’autoanalisi approfondita. Quanto si è effettivamente motivanti? Quanto si incoraggia l’altra persona? Quanto si evidenziano i suoi pregi anziché i suoi difetti? Quanto si comunicano notizie positive?

Quanto ci si interroga su come si sarebbe potuto agire diversamente in caso di conflitto? Quanto ci si mette in discussione? Queste sono le prime domande da porsi quando si rilevano difficoltà nelle relazioni, al fine di comprendere se si potrebbe essere la causa di un’amicizia tossica.

Ma come si diventa persone tossiche?

I motivi possono essere molteplici. Il primo, e più comune, è che si stia attraversando un periodo particolarmente difficile e negativo, caratterizzato da lutti, traumi intensi, paure o emozioni represse a lungo termine, che influenzano la visione momentanea della vita.

Il discorso diventa più complesso se questo atteggiamento negativo è una costante nella persona, e in questo caso l’educazione può essere la causa principale. Parte del nostro apprendimento avviene tramite l’osservazione e l’imitazione degli altri, compresi i modelli comportamentali tossici. Crescendo in un ambiente che favorisce tali comportamenti, diventa più probabile assimilarli e considerarli normali. Questo vale anche per l’età adulta: se trascorriamo molto tempo in contesti in cui prevalgono comportamenti tossici, potremmo trovarci più inclini ad adottarli come nostri, anche se non è una regola generale.

Se dovessimo accorgerci che siamo in preda a questa mentalità, cerchiamo di adottare un atteggiamento diverso, non temiamo di analizzarci profondamente e iniziamo a metterci in discussione se riscontriamo questi atteggiamenti.

È possibile iniziare con piccoli gesti, come complimentarsi con le persone, apprezzare le cose positive nella propria vita e provare gratitudine. È fondamentale non identificarsi solo con questi comportamenti errati e riconoscere che commettere errori non implica essere persone sbagliate. Alcune persone, tuttavia, trovano difficile accettare i propri errori e preferiscono restare intrappolate nei propri modelli disfunzionali.

Alcuni libri utili

• Lillian Glass, psicologa e autrice del libro “Toxic People: 10 Ways of Dealing with People Who Make Your Life Miserable” (Persone Tossiche: 10 modi per gestire le persone che rendono la tua vita miserabile), ha condotto uno studio sulle caratteristiche e i comportamenti delle persone tossiche. Ha identificato tratti come il narcisismo, l’aggressività passiva, la manipolazione e la mancanza di empatia come indicatori di una personalità tossica.
• Paul Babiak e Robert D. Hare (2006) hanno condotto uno studio sui comportamenti manipolativi e antisociali delle persone, concentrandosi sul concetto di “psicopatia subclinica”. Hanno evidenziato come le persone con tratti psicopatici, anche se non soddisfano i criteri per una diagnosi di psicopatia, possono ancora avere un impatto negativo sulle relazioni e sull’ambiente circostante.
• Studio di Baumeister e colleghi (2001): in uno studio intitolato “Bad Is Stronger Than Good” (Il male è più potente del bene), Baumeister e colleghi hanno esaminato l’effetto dei comportamenti negativi sul benessere emotivo delle persone. Hanno rilevato che gli eventi negativi e le interazioni tossiche hanno un impatto più forte e duraturo sulla psicologia delle persone rispetto agli eventi positivi.
• Stig Einarsen e il suo team, nel 2007, hanno condotto studi sul mobbing e sul comportamento aggressivo nei luoghi di lavoro. Hanno identificato comportamenti come l’intimidazione, la diffamazione, l’isolamento sociale e il sabotaggio come indicatori di un ambiente di lavoro tossico.

Questi studi forniscono una base solida per comprendere i comportamenti tossici e i loro effetti negativi sulle persone coinvolte.