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AltroStile • Serotonina, l'ormone della felicità
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Serotonina, l’ormone della felicità

Serotonina: i trattamenti per la depressione funzionano aumentando l’ormone della felicità?
AltroStile • Serotonina, l'ormone della felicità
Serotonina AltroStile Salute E Benessere

Recenti analisi suggeriscono che la depressione potrebbe essere causata da una combinazione di fattori

Serotonina, il grande dibattito è aperto: i trattamenti per la depressione funzionano aumentando l’ormone della felicità?

Il neurotrasmettitore della felicità

La serotonina, nota anche come il “neurotrasmettitore della felicità”, è stata a lungo considerata come uno dei principali fattori nel causare e trattare la depressione. Tuttavia, negli ultimi anni, il suo ruolo nella depressione è stato oggetto di un acceso dibattito scientifico. Mentre alcuni sostengono che i farmaci che agiscono sulla serotonina sono efficaci nel trattamento della depressione, altri sottolineano che la depressione non è causata da un squilibrio chimico nel cervello e che questi farmaci non sono molto efficaci. In questo articolo, esploreremo il ruolo nella depressione e gli ultimi esperimenti che stanno cercando di comprendere meglio questo neurotrasmettitore.

Regola l’umore

La serotonina è un neurotrasmettitore che ha un ruolo importante nella regolazione dell’umore, del sonno e dell’appetito. È stato a lungo ipotizzato che la depressione sia causata da un basso livello nel cervello. Di conseguenza, la maggior parte dei farmaci antidepressivi agisce aumentando la disponibilità di serotonina nel cervello.

Questi farmaci sono noti come inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) e sono diventati i farmaci antidepressivi più comunemente prescritti.

Effetto placebo

Tuttavia, negli ultimi anni, ci sono stati dubbi sull’efficacia di questi farmaci e sulla teoria dell’ipotesi della serotonina per combattere la depressione. Alcuni studi hanno mostrato che gli SSRI non sono molto più efficaci di un placebo nel trattamento della depressione. Altri studi hanno suggerito che gli SSRI non agiscono aumentando direttamente il livello del neurotrasmettitore nel cervello, ma agiscono invece su altre vie di segnalazione.

L’idea che sia il fattore chiave nella depressione è stata messa in discussione da una serie di studi condotti negli ultimi anni. Uno studio pubblicato nel 2019 ha utilizzato una nuova tecnologia di imaging del cervello per mostrare che le persone con depressione hanno un rilascio di serotonina ridotto rispetto alle persone senza depressione. Questo studio ha fornito la prima prova diretta che il rilascio di serotonina potrebbe essere un fattore importante nella depressione.

Tuttavia, questo studio è stato criticato da alcuni scienziati che sostengono che ci sono ancora molte domande senza risposta sul ruolo della serotonina nella depressione. Inoltre, questo studio è stato condotto su un numero relativamente piccolo di partecipanti, quindi sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati.

Depressione e mix di fattori

Recenti analisi hanno anche suggerito che la depressione potrebbe essere causata da una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. Ad esempio, uno studio condotto nel Regno Unito ha scoperto che la povertà e lo stress possono influire sulle funzioni del cervello e aumentare il rischio di depressione.

Ci sono anche alcuni studi che suggeriscono che il microbiota intestinale potrebbe essere coinvolto nella depressione. Il microbiota intestinale è la comunità di batteri che vivono nel nostro intestino e svolgono importanti attività di regolazione.

Nuovi scanning per la ricerca sulla depressione

L’anno scorso, gli scienziati hanno utilizzato la scansione per ottenere ciò che hanno definito la prima prova diretta che il rilascio di serotonina è ridotto nei cervelli delle persone affette da depressione. I risultati hanno aggiunto benzina a un dibattito accanito sul ruolo della sostanza chimica cerebrale nella depressione. Solo pochi mesi prima, una revisione scientifica di alto profilo ha fatto rumore quando è giunta alla conclusione opposta che “dopo una vasta quantità di ricerche condotte nel corso di diverse decadi, non vi è alcuna prova convincente” per l’idea che la depressione sia causata da un’alterazione chimica nel cervello.

Per molti, è stata una novità che il caso della serotonina implicata nella depressione non fosse già stato dimostrato in modo definitivo. L’idea di un’alterazione chimica è radicata nella coscienza pubblica e ha plasmato il modo in cui vediamo la malattia mentale. La classe principale di farmaci antidepressivi, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), sono ampiamente considerati efficaci perché aumentano i livelli di serotonina. Quindi, la suggestione che il modo in cui discutiamo e trattiamo la malattia mentale potrebbe essere basato su basi incerte è stata sconcertante. Ma ha anche servito come campanello d’allarme che questa visione della depressione non ha fornito trattamenti efficaci per una sostanziosa parte di coloro che ne sono affetti.

Cos’è la setotonina

La serotonina viene talvolta definita “ormone della felicità”, evocando l’immagine di una sostanza che scorre attraverso il cervello lasciando una calda sensazione di contentezza. In realtà, il suo ruolo biologico è complesso e si estende a funzioni basilari come la regolazione del sonno, dell’attività intestinale

Nel corpo, la serotonina agisce come messaggero chimico tra i neuroni, ma anche come forma di controllo del volume che aumenta o diminuisce alternativamente il livello di comunicazione tra altri neuroni, regolando così le funzioni di base come la regolazione del sonno, dell’attività intestinale e della formazione di coaguli di sangue.

AltroStile • Serotonina, l'ormone della felicità
Articolo a cura di:

Patrizia Landini

Giornalista di Salute e Benessere

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