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AltroStile • Stonehenge: fu un antico calendario megalitico?
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Stonehenge: fu un antico calendario megalitico?

Stonehenge potrebbe essere stato un calendario solare complesso, basato su 365 giorni all’anno, divisi in 12 mesi da 30 giorni.
AltroStile • Stonehenge: fu un antico calendario megalitico?
Stonehenge AltroStile Salute E Benessere

Nuove scoperte e analisi suggeriscono che il monumento potrebbe aver funzionato come un calendario solare complesso.

Stonehenge, il misterioso monumento preistorico situato nella contea inglese del Wiltshire

Stonehenge, l’iconico monumento preistorico situato nella contea inglese del Wiltshire, è stato a lungo oggetto di studio e di dibattito tra gli archeologi e gli storici. E’ avvolto dal mistero e, sebbene diverse teorie siano state proposte riguardo alla sua funzione e ai suoi scopi, una recente pubblicazione sulla rivista archeologica Antiquity suggerisce che Stonehenge potrebbe essere stato un calendario solare complesso, basato su 365 giorni all’anno, divisi in 12 mesi da 30 giorni, più cinque giorni epagomeni e un anno bisestile ogni quattro anni.

La sua storia

La storia di Stonehenge risale a circa 5.000 anni fa, quando il monumento fu costruito in diverse fasi nel corso di diversi secoli. Gli archeologi hanno scoperto che il sito neolitico faceva parte di un paesaggio sacro più ampio, che comprendeva numerosi altri luoghi di sepoltura e cerimoniali. La teoria del calendario solare proposta nella rivista Antiquity suggerisce che i costruttori di Stonehenge fossero interessati al ciclo solare e alle sue implicazioni simboliche per le loro credenze riguardo alla vita, alla morte e all’aldilà.

La nuova teoria

Secondo la nuova teoria, il calendario solare di Stonehenge avrebbe funzionato in modo simile al calendario alessandrino, introdotto più di due millenni dopo nel primo secolo a.C. Questo calendario combinava elementi del calendario giuliano e del calendario civile egiziano e prevedeva un anno bisestile ogni quattro anni, proprio come il calendario proposto per Stonehenge.

Per arrivare a questa conclusione, gli autori della teoria hanno moltiplicato i 30 architravi di sarsen che si ritiene fossero presenti nel progetto originale per 12 e aggiunto a 360 il numero dei triliti in piedi del ferro di cavallo, che sono cinque. Il numero delle “pietre di stazione” è quattro, il che corrisponderebbe all’aggiunta di un anno bisestile ogni quattro anni. Gli autori suggeriscono che questo sistema di calendario potrebbe essere stato influenzato dall’Egitto, sebbene il calendario egiziano dell’epoca non prevedesse correzioni bisestili.

Interpretazione forzata?

La teoria recente del calendario solare di Stonehenge è stata messa alla prova da due esperti di archeoastronomia, Juan Antonio Belmonte dell’Instituto de Astrofísica de Canarias e Universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna e Giulio Magli del Politecnico di Milano. Nel loro articolo, anch’esso pubblicato su Antiquity, sostengono che la teoria si basa su una serie di interpretazioni forzate delle connessioni tra i vari elementi del monumento.

Nonostante le controversie, la teoria del calendario solare offre un’ulteriore prospettiva sulla complessità e la sofisticatezza delle conoscenze astronomiche e calendriche delle popolazioni preistoriche che hanno costruito Stonehenge. La scoperta di un possibile calendario solare nel monumento solleva ulteriori domande sulla sua funzione e sulle motivazioni dei suoi costruttori. 

Studio continuo

Un sito tanto complesso e misterioso merita che gli archeologi e gli storici continuino a esaminarlo criticamente, valutando queste teorie e confrontandole con le prove archeologiche e astronomiche disponibili.

Se ulteriori ricerche dovessero confermare la funzione di calendario solare di Stonehenge, ciò potrebbe avere implicazioni significative per la nostra comprensione delle società preistoriche in Gran Bretagna e delle loro conoscenze astronomiche e matematiche. Potrebbe anche fornire nuovi spunti su come i costruttori di Stonehenge concepivano il tempo, il ciclo annuale e il ruolo dei corpi celesti nella loro visione del mondo.

La teoria del calendario solare potrebbe aprire nuove possibilità per lo studio di altri siti megalitici e monumenti preistorici in Europa e nel mondo. Potrebbe essere interessante confrontare Stonehenge con altri siti noti per la loro archeoastronomia, come Newgrange in Irlanda o i templi megalitici di Malta, per esaminare se anche questi monumenti avevano funzioni simili a quelle di un calendario.

La teoria del calendario solare di Stonehenge può servire come promemoria e memento della ricchezza e della diversità delle conoscenze umane nel corso della storia. Le popolazioni preistoriche che hanno costruito questi monumenti erano in grado di osservare e registrare i movimenti celesti con precisione e di incorporare queste conoscenze nelle loro pratiche religiose e sociali. Questo ci ricorda che le conoscenze scientifiche e le innovazioni tecnologiche sono state parte integrante della storia umana fin dai suoi primordi.

La teoria del calendario solare di Stonehenge rappresenta un’affascinante ipotesi che merita ulteriori ricerche e discussioni e pone l’accento sulla ricchezza di conoscenza astronomica e matematica delle popolazioni preistoriche.

AltroStile • Stonehenge: fu un antico calendario megalitico?
Articolo a cura di:

Alessandro Castagna

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