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AltroStile • 7 credenze sui gatti da sfatare

7 credenze sui gatti da sfatare

Il gatto è spesso oggetto di pregiudizi e luoghi comuni falsi
AltroStile • 7 credenze sui gatti da sfatare
7 miti da sfatare

I gatti, tra i più amati animali domestici, sono spesso oggetto di pregiudizi e luoghi comuni che influenzano il nostro modo di interagire verso di loro. Stereotipi come “il gatto è un animale solitario” o “non si può educare” sono solo alcuni esempi di fraintendimenti che possono mettere a rischio il benessere del nostro felino. Vediamo quali non le 7 credenze da sfatare che riguardano i gatti, con l’obiettivo di migliorare il nostro rapporto con questi meravigliosi animali.

1 Il primo mito da sfatare riguarda la socialità del gatto. Spesso si crede che il gatto sia un animale solitario e poco incline alla compagnia umana. In realtà, il gatto è un animale sociale che, nel corso dell’evoluzione e della “domesticazione”, ha sviluppato modi di comunicazione sempre più sofisticati, tra cui il famoso miagolio. Questo suono è, infatti, la forma di comunicazione preferita dai gatti domestici per attirare l’attenzione dei loro proprietari.

2 Il secondo falso mito riguarda l’affezione del gatto per la casa piuttosto che per le persone. Anche se il gatto è un animale territoriale e ama la sua casa, questo non significa che non possa creare legami affettivi intensi con le persone che vivono con lui. I gatti possono sviluppare forti legami di tipo affiliativo con un membro della famiglia, dimostrando affetto e cercando il loro contatto fisico.

3 Il terzo mito da sfatare riguarda la supposta impossibilità di educare un gatto. In realtà, il gatto è un animale molto intelligente e capace di apprendere regole e comportamenti, anche se il processo di educazione richiede modalità e premi diversi da quelli utilizzati con i cani. Al contrario di quanto si possa pensare, per un gatto il cibo non è il principale incentivo per imparare. Uno studio recente ha dimostrato che la maggior parte dei gatti sceglie l’umano preferito come premio, dimostrando una volta di più il loro attaccamento alla figura umana.

4 Il quarto mito riguarda la presunta mancanza di empatia dei gatti. In realtà, il gatto è un animale empatico e capace di percepire le emozioni delle persone. Se un proprietario è arrabbiato o triste, il gatto riesce a percepire il suo stato d’animo e adattarsi di conseguenza. Anche il gesto di leccare il proprietario o di strofinarsi su di lui è un modo per il gatto di manifestare il suo affetto e il suo legame con la figura umana.

5 Il quinto mito riguarda la presunta socievolezza dei gatti con i loro simili. Anche se è vero che i gatti in natura creano legami di tipo affiliativo con altri gatti, questo non significa che tutti

6 Il sesto mito riguarda il fatto che il gatto che sta a casa non ha bisogno di cure specifiche. Questa è una generalizzazione che può essere dannosa per la salute del nostro animale domestico. Infatti, secondo uno studio condotto grazie al contributo non condizionato di MSD Animal Health con il coinvolgimento di tutti i Dipartimenti di Parassitologia Veterinaria dei 13 poli universitari italiani, quasi 6 gatti su 10 risultano affetti da almeno una specie di parassita.

Questo significa che oltre il 50% dei gatti domestici alberga almeno un parassita, sia che sia localizzato all’esterno, come nel caso di pulci e zecche, o all’interno come nel caso dei vermi intestinali o respiratori. Non bisogna quindi mai sottovalutare il rischio di infestazione da parassiti, anche nel caso di gatti che vivono prevalentemente in casa. Inoltre, il gatto che vive in casa può essere soggetto a una serie di patologie che richiedono cure specifiche, come ad esempio l’obesità o i disturbi urinari.

7 L’ultimo mito riguarda l’amore per il gatto. Mentre è vero che i gatti possono diventare membri molto amati della nostra famiglia, non dobbiamo dimenticare che sono ancora degli animali e che hanno bisogni diversi da quelli degli esseri umani. Amare il proprio gatto significa prendersi cura di lui e rispettare le sue esigenze, ad esempio fornendogli un’alimentazione equilibrata, un ambiente confortevole e sicuro, e garantendogli le cure veterinarie necessarie per una vita sana e felice. Amare il proprio gatto non significa umanizzarlo o trattarlo come un essere umano, ma piuttosto rispettare la sua natura felina e creare con lui un rapporto equilibrato e soddisfacente per entrambi.

AltroStile • 7 credenze sui gatti da sfatare
Articolo a cura di:

Patrizia Landini

Giornalista di Salute e Benessere

La nostra TV che da sempre è la nostra finestra sul mondo della crescita evolutistica dell’umanità.
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