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AltroStile • Fruttosio Sì O No? Scopriamo Se E' Necessario Evitarlo
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Fruttosio Sì O No? Scopriamo Se E’ Necessario Evitarlo

Fruttosio, è consigliabile limitarne l’uso come dolcificante e ridurre il consumo di bevande e sciroppi di mais che lo contengono.
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AltroStile • Fruttosio Sì O No? Scopriamo Se E' Necessario Evitarlo

Il fruttosio è un tipo di zucchero utilizzato come sostituto del glucosio e del saccarosio come dolcificante.

Fa bene o no?

C’è stato un periodo in cui era molto popolare e, di conseguenza il suo consumo è improvvisamente aumentato. L’uso dello zucchero bianco classico è diminuito poiché è stato considerato meno salutare. Le bustine di zucchero nei bar sono state gradualmente sostituite con il fruttosio, che è stato considerato come rappresentante di uno stile di vita sano.

Tuttavia, nel tempo, l’idealizzazione intorno a questo zucchero semplice è diminuita. Ma perché?

I suoi vantaggi sono stati evidenti. È circa una volta e mezza più dolce del saccarosio, il che significa che ha un potere dolcificante più elevato. Inoltre, ha un indice glicemico più basso, rendendolo adatto ai diabetici.

Tuttavia, ci sono alcuni svantaggi rispetto al saccarosio. È stato dimostrato che un consumo cronico di fruttosio ha effetti negativi sul metabolismo lipidico. In altre parole, provoca un aumento dei trigliceridi nel sangue e aumenta il rischio di danni al fegato. Inoltre, è importante ricordare è, comunque, uno zucchero e un consumo eccessivo può portare all’aumento di peso. Quindi, è necessario evitarlo completamente?

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Non è necessario demonizzarlo e scartarlo completamente. Però, è importante tenere presente che i problemi associati a questo zucchero semplice si verificano solo con un consumo elevato e continuo nel tempo. Pertanto, è consigliabile limitarne l’uso come dolcificante e ridurre il consumo di bevande e sciroppi di mais che lo contengono.

È vero che è presente nella frutta, ma le quantità presenti in questi alimenti non influiscono negativamente sul metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. Anche la Società Italiana di Reumatologia ha affermato che, sebbene raccomandi di limitare l’assunzione di succhi di frutta e bevande analcoliche ad alto contenuto di fruttosio, non menziona rischi di gotta e iperglicemia associati al consumo di frutta.

Ma cos’è esattamente?

E’, anche, chiamato levulosio, ed è un monosaccaride con la stessa formula chimica del glucosio (C6H12O6), ma con una struttura molecolare diversa a causa della presenza di un gruppo chetonico. Questa struttura specifica, conferisce al fruttosio particolarità uniche all’interno del nostro organismo.

Ha un potere dolcificante circa 1,5 volte superiore al saccarosio (lo zucchero da cucina) e il doppio rispetto al glucosio. Tuttavia, è importante notare che il suo potere dolcificante si riduce della metà quando viene sottoposto ad alte temperature.

Dal punto di vista calorico, ai carboidrati viene generalmente attribuito un valore di 4 calorie per grammo. Tuttavia, i carboidrati semplici come il fruttosio hanno leggermente meno calorie rispetto ai carboidrati complessi come l’amido. Il fruttosio ha una densità energetica di circa 3,75 calorie per grammo, anche se, per motivi pratici legati alla dieta, spesso si arrotonda a 4 calorie per grammo.

Come influisce sull’energia

Il fruttosio ha un basso indice glicemico rispetto agli altri zuccheri, corrispondente a circa 20. Ciò significa che non viene rapidamente assorbito nel flusso sanguigno e non influisce in modo significativo sui livelli di zucchero nel sangue e sull’insulina.

Il suo principale beneficio è quello di fornire energia al nostro corpo. Questa molecola viene facilmente convertita in intermedi del metabolismo del glucosio, rendendola una fonte di energia facilmente utilizzabile. Tuttavia, questo zucchero semplice non può essere utilizzato direttamente, ma deve essere convertito prima di essere sfruttato dal nostro organismo.

Grazie al suo potere dolcificante più elevato rispetto ad altri zuccheri, una quantità minore di può essere sufficiente per ottenere lo stesso livello di dolcezza, riducendo così l’apporto calorico complessivo. Questa caratteristica può risultare utile durante le diete dimagranti.

Le controindicazioni per la salute e la dieta

Tuttavia, è importante considerare anche le controindicazioni legate al suo uso. Gli effetti collaterali si riscontrano principalmente quando viene assunto in eccesso, il che è un concetto comune nell’ambito della nutrizione. L’assunzione eccessiva può causare disturbi gastrointestinali se consumato in abbondanza (già poco dopo l’assunzione) e può danneggiare il fegato se assunto in modo cronico (nel lungo periodo).

Quando si tratta di quantità di fruttosio, non rappresenta un problema quando deriva dalla frutta e dalla verdura, poiché la quantità presente è relativamente bassa. Il problema sorge quando si consumano grandi quantità di prodotti industriali che lo contengono come zucchero aggiunto, in dosi molto più elevate. È consigliabile limitare l’assunzione di zuccheri aggiunti al di sotto del 5-10% del fabbisogno energetico giornaliero. È importante fare attenzione soprattutto per le persone con problemi metabolici, come resistenza all’insulina, sindrome metabolica o diabete di tipo II, poiché potrebbero avere difficoltà a gestire adeguatamente il fruttosio, rischiando di accumulare grasso nel fegato.

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Ma dove lo troviamo?

E naturalmente presente in alimenti come frutta, verdura e miele. Nei vegetali, i carboidrati si accumulano principalmente come pacchetti di glucosio (amido e cellulosa) o come saccarosio (una combinazione di glucosio e fruttosio). Praticamente tutti i tipi di frutta e verdura lo contengono, con maggiori quantità presenti nei frutti più dolci. Ad esempio, datteri, uva sultanina e fichi secchi sono tra i frutti più ricchi, mentre mela e pera ne contengono quantità più contenute (6 g/100 g). La verdura contiene quantità ancora inferiori.

È importante notare che il fruttosio viene spesso utilizzato come dolcificante in vari prodotti alimentari industriali, come torte, biscotti e prodotti da forno per la colazione. Questo non è dovuto al fatto che sia il miglior tipo di zucchero, ma piuttosto perché è il più dolce tra i carboidrati.

Allenamento e palestra

Per quanto riguarda l’associazione tra questo zucchero semplice, palestra e bodybuilding, se l’assunzione giornaliera è limitata (ad esempio, attraverso il consumo di due o tre frutti), non rappresenta un problema. Tuttavia, è importante non sostituire la frutta e la verdura con carboidrati complessi come l’amido, poiché questi ultimi sono essenziali per il metabolismo a medio e lungo termine.

Il fruttosio non viene direttamente utilizzato per ricostituire le riserve di glicogeno nel corpo, poiché queste sono costituite esclusivamente da glucosio. Invece, viene convertito in glucosio nel fegato e quindi può essere utilizzato come fonte di energia muscolare. Dopo l’allenamento o al mattino dopo il digiuno notturno, è un buon momento per assumerlo, poiché le riserve epatiche di glicogeno sono esaurite. Tuttavia, la sua assunzione dopo l’allenamento non è preferibile rispetto all’assunzione di altri carboidrati, in quanto porta a una minore risintesi del glicogeno muscolare.

In conclusione, può essere assunto preferibilmente attraverso il consumo di frutta, poiché la quantità contenuta è relativamente bassa. D’altro canto, è consigliabile limitare l’assunzione di prodotti industriali che contengono sciroppo di mais in dosi elevate.

Fruttosio e salute

La questione del fruttosio è oggetto di dibattito tra gli esperti. Alcuni studi suggeriscono che un consumo eccessivo può avere effetti negativi sulla salute, mentre altri studi sostengono che il consumo moderato di fruttosio derivante dalla frutta non rappresenta un rischio significativo. È importante considerare anche il contesto in cui il fruttosio viene consumato, come parte di una dieta equilibrata o in quantità elevate attraverso alimenti industriali.

L’eccessivo consumo di fruttosio, soprattutto sotto forma di sciroppo di fruttosio-glucosio (utilizzato nell’industria alimentare), è stato associato a diversi effetti avversi sulla salute. Alcuni studi hanno collegato l’alto consumo di fruttosio con un aumento del rischio di obesità, resistenza all’insulina, sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. Inoltre, l’accumulo di fruttosio nel fegato può portare alla condizione nota come “fegato grasso non alcolico”.

D’altra parte, il consumo moderato di fruttosio derivante dalla frutta intera può essere parte di una dieta sana e equilibrata. La frutta contiene anche importanti vitamine, minerali, fibre e antiossidanti che sono benefici per la salute generale. Inoltre, la presenza di fibre nella frutta può aiutare a moderare l’assorbimento del fruttosio e mitigarne gli effetti negativi.

Le risposte individuali al fruttosio possono variare e dipendono da diversi fattori, tra cui la quantità consumata, il contesto alimentare complessivo, l’attività fisica, la genetica e la salute metabolica di ciascun individuo.

È sempre consigliabile consultare un professionista sanitario o un dietologo per una valutazione personalizzata sulla tua dieta e l’assunzione di fruttosio.

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Articolo a cura di:

Patrizia Landini

Giornalista di Salute e Benessere

La nostra TV che da sempre è la nostra finestra sul mondo della crescita evolutistica dell’umanità.
Dal 2011 Partner Ufficiale di YouTube, seguirà costantemente il nostro lavoro di divulgazione e supporto delle buone pratiche